Longarone

Il nostro 2014 inizia con un lunghissimo silenzio. 1910 secondi di doloroso silenzio. Uno per ogni vittima del più sciagurato disastro avvenuto nella storia della Repubblica Italiana. A segnare il destino della gente di Longarone furono gli effetti della vergognosa speculazione attorno alla diga del Vajont, il 9 ottobre 1963. A 50 anni da quella tragedia una mostra commemorativa ci ricorda che: “La storia del Vajont è fatta di leggerezze imperdonabili, di arroganza dei poteri, di silenzi della stampa, di assenza di controlli, di gravissime omissioni, di segnali non ascoltati, anzi dolorosamente ignorati, tutto questo sulle spalle di gente semplice ed onesta che è stata per prima umiliata ed offesa e poi uccisa”. Che la Madonna sbrecciata, recuperata a chilometri di distanza, abbia eterna pietà di tutte quella anime spazzate via dalla furia dell’acqua.

La mostra fotografica sul lavoro minorile a Cavallermaggiore

Quanto è labile e assolutoria la nostra memoria collettiva; e quanto basta poco per cancellare, con un colpo di spugna, i nostri fantasmi più ostinati. Per questo è fondamentale ricordare, raccontare, ridiscutere e riflettere. A Cavallermaggiore una mostra fotografica di Lewis Wickes Hine si propone di sensibilizzare sull’aberrante situazione del lavoro minorile, sulle dure condizioni sopportate e le micidiali debilitazioni fisiche che queste comportavano. La mostra è contestualizzata: narra della realtà degli Stati Uniti d’America dei primi del Novecento; ma l’osservatore attento saprà trovarvi non pochi spunti per riconsiderare la realtà del mondo del lavoro oggi, nei suoi progressi e nelle sue regressioni.

Santa Maria delle Carceri a Prato

Parallelamente, seguendo questo paradigma, potremmo riconsiderare i penitenziari di oggi confrontandoli con una visita a Santa Maria delle Carceri di Prato. Parte del complesso intrico di segrete sotterranee (che si protraggono fin sotto il castello) versa in pessime condizioni, ma la parte agibile testimonia efficacemente quale trattamento l’imperatore Federico Barbarossa riservasse i suoi nemici, relegandoli in decrepite celle di qualche metro quadrato scarso, umide e senza luce. Da far rabbrividire perfino la tetra fantasia di Edgar Allan Poe.

La palestra della Polisportiva Casellina

C’è chi distrugge, sfrutta, minaccia la libertà. E chi invece crea, condivide, insegna a migliorarsi. Grande merito in quest’ambito va alla Polisportiva Casellina per aver inaugurato nel territorio di Scandicci l’omonima palestra, consacrata alla regina delle discipline sportive femminili (e non): la ginnastica artistica. Matura così un progetto partito decenni fa (quando i primi allenamenti si tenevano alla Casa del Popolo) e che ha coinvolto più di una generazione di istruttrici locali. Un passo, un salto, una figura alla volta… dopo i duri allenamenti sono arrivati anche gli ottimi risultati in ambito nazionale. Un vero trionfo che rende merito ad un eccezionale lavoro di trasmissione culturale di una comunità, intriso di valori etici che solo lo sport riesce a infondere.

Concerto di Luca Lastilla a San Casciano in Val di Pesa

Al Teatro Niccolini di San Casciano in Val di Pesa l’amore per il prossimo possiede il timbro sonoro di una chitarra elettrica. Luca Lastilla ha tenuto un concerto di solidarietà, il cui ricavato è andato a sostegno di una fondazione che segue e finanzia attività di studio e ricerca sulle malattie genetiche. Il cantautore toscano, molto seguito nella sua terra d’origine, ha infiammato il pubblico con una performance intensa e coinvolgente, unendo tutti in una sola voce. Bravo Luca, bravo e generoso!

Concerto di Akwàba a Bari

Tutto un’altra musica invece a Bari! Il percussionista Cesare Pastanella, la danzatrice e coreografa Ana Estrela ed il complesso etnico Akwàba hanno rapito i presenti al concerto e, su un tappeto volante di note, li hanno trasportati in Brasile, Nigeria, Colombia, Indonesia… Cesare è un virtuoso percussionista e maneggia strumenti che, come il cuore, comunicano con i battiti. Ritmi esotici, suadenti, solari, capaci di gettare un ponte tra le rive del Mediterraneo e le sponde del “grande lago salato” che si incunea tra Africa e Sudamerica.

 
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