I migliori fotoreportage di gennaio e febbraio
Eccolo! Annunciato da un chiarore diffuso, con in mente l’eco dei bagliori “artificiali” solo di qualche ora prima, è finalmente spuntato: il primo raggio di sole del 2016 sull’Italia! I primi a vederlo sono state tutte quelle persone che si sono appostate nel punto più orientale della nostra penisola, cioè Punta Palascia nel comune di Otranto. L’Alba dei Popoli, così come è stato ormai battezzato questo evento, richiama spontaneamente ogni anno un centinaio tra curiosi e fotografi che, confidando nella clemenza di un tempo terso, accolgono la comparsa dell’astro nascente sciogliendo il freddo della notte di Capodanno con un caloroso applauso.
Intanto, sorvolando dal Salento alle Murge, altre luci riempiono gli occhi di stupore, trasfigurando fantasiosamente gli edifici simbolo di queste zone. Ad Alberobello, nell’arco del mese del Light Festival, sui celebri trulli vengono proiettati giochi di luce a forma di motivi natalizi, cristalli di neve, stelle e mezze lune. La potenza visiva dello scenario, delle casette dal tetto conico che già sembrano materia di favola, l’aria rarefatta di dicembre… tutto contribuisce a lasciarsi dolcemente suggestionare dall’Avvento e dai suoi sentimenti. Senza dimenticare il presente dell’umanità e le sue tribolazioni: il festival delle luci di Natale, quest’anno, è dedicato alle vittime del terrorismo.
Sull’altro versante dei rilievi pugliesi, sfavilla il presepe vivente di un’altra città patrimonio dell’UNESCO (siamo alla terza dall’inizio di questo articolo, non vi sarà sfuggito. A riprova che il Belpaese è uno scrigno di tesori). A grandi passi Matera si avvicina al 2019, anno in cui sarà celebrata come Capitale Europea della Cultura. In vista dello storico traguardo, ogni iniziativa collaterale assume un valore simbolico forte e, dai riscontri ottenuti in ogni occasione, sembra proprio che la scelta di una sede così importante sia stata quella giusta. Merito della cornice naturale dei Sassi e della murgia materana, unica al mondo. Il presepe vivente, giunto alla VI edizione, si riallaccia al tema della famiglia su indicazioni del santo padre Papa Francesco. Rappresentazione di “quei tempi” grande e realistica: dal Sasso Barisano al Sasso Caveoso era possibile incontrare famiglie romane, schiavi, pretoriani, gladiatori, vestali senatori, danzatrici, il profeta Isaia, la corte di Erode, la Sacra Famiglia. Hanno prestato la loro opera oltre 400 figuranti che hanno evidentemente ben “figurato”.
Ritroviamo il Sommo Pontefice anche in questo paragrafo, dove conosceremo un santo di cui non si sente parlare spesso. Eppure, in occasione del recente Giubileo Straordinario della Misericordia, i suoi resti mortali sono stati esposti in San Pietro assieme a quelle di San Pio da Pietrelcina, entrambi in qualità di patroni. Ma se del santo Francesco Forgione abbiamo ormai letto, sentito e “televisto” tutto, di San Leopoldo Mandic proveremo a colmare qualche lacuna. Nativo di Cattaro nella seconda metà dell’Ottocento, all’epoca sponda adriatica dell’impero austriaco, di stanza a Padova dal 1909. Nel 1914 gli è chiesto di dedicarsi unicamente al ministero delle confessioni e, in poco tempo, le sue qualità di consigliere spirituale lo rendono un confessore richiesto e apprezzato da persone di ogni estrazione sociale; una missione che porterà avanti fino al 1942, anno della sua morte. Fu santificato da papa Giovanni Paolo II nel 1983. Visitare un luogo sacro del suo santuario è un omaggio ad uno dei Ministri di Dio che hanno impiegato la virtù dell’ascolto per mettersi al servizio del prossimo, e può aiutare ad afferrarne lo spirito.
Il periodo dell’anno che va da Natale a Pasqua è prevalentemente costellato di appuntamenti ed eventi di carattere religioso. È in questo contesto che viene inquadrato il momento di “rottura” del Carnevale, quella esplosione di colori e licenziosità che riscalda (non solo metaforicamente) la parte “terrena” degli uomini nei giorni di picco dell’inverno e richiama la gente alle prime uscite in piazza prima che giungano i bei giorni di primavera. I canali di Comacchio, solitamente silenziosi, si animano di un’allegra festa di colori e musica: dal maestoso Trepponti escono le “batane”, le imbarcazioni storiche delle Valli, addobbate come carri allegorici. L’insolito Carnevale sull’acqua, giunto quest’anno alla V edizione, attira puntualmente centinaia di visitatori in questo pittoresco centro sul delta del Po.
A febbraio è inevitabile dover passare sotto le forche caudine di San Valentino: nessuno esimersi può dalla festa “obbligata” degli innamorati. Poi, come sosteneva Socrate per prosa di Platone, l’oggetto d’amore può essere molteplice. Deve aver pensato a questo il sindaco di Firenze, conscio dell’amore che i suoi concittadini nutrono per la città, quando ha inaugurato la pedonalizzazione di Piazzale Michelangelo con l’invito: “Se ami Firenze vieni a darle un bacio”. I giardinieri del comune hanno realizzato un allestimento di 800 metri quadrati con un giglio di erba verde (pratino all’inglese) e un grande cuore di garofani rossi. Una grande cornice dorata inquadra la città dall’alto, offrendo un frame memorabile a chi vuole approfittarne per una romantica foto. E, come cantava Odoardo Spadaro, portare un bacione a Firenze.
Attraversiamo il Greve per arrivare a Scandicci e per partecipare, invitati privilegiati, ad un emozionante momento di festa: la presentazione della Squadra di Ginnastica Artistica di serie A1 della Polisportiva Casellina. Duri allenamenti, fatica, sudore, perseveranza, disciplina, tempo sottratto alla propria giornata e agli affetti… ma alla fine sono arrivate le ineguagliabili soddisfazioni. Sotto la sapiente guida dei tecnici Riccardo Brilli e Fabiola Cantini, la Polisportiva Casellina ha conquistato la piazza d’onore dello scorso campionato di A2 approdando finalmente alla massima serie. Altri cento di traguardi aspettano di essere raggiunti da queste tenaci atlete e che lo spirito di Olimpia (quest’anno si manifesterà a Rio de Janeiro) sia sempre con chi rispetta la nobiltà dello Sport. Forza ragazze!
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Commenti (2)
Diana Cocco (Senior) scrive:
Grazie Luciano – un “tuffo” meraviglioso nella nostra penisola
Luciano Salvati (Redazione) scrive:
Grazie Diana