La famiglia religiosa dei frati Cappuccini si insediò a Padova attorno al 1540. Soltanto vent’anni dopo, e più precisamente nel 1560, si trasferirono all’interno delle mura della città nel luogo dove, eccetto i periodi delle soppressioni ottocentesche, sono rimasti e si trovano tutt’ora.

La costruzione dell’attuale chiesa e convento avvenne in più tempi; la chiesa venne consacrata nel 1588, dal Vescovo di Padova Cardinale Federico Corner.
La chiesa attuale dei frati Cappuccini si affaccia su un piazzale dove nel 2003 è stato collocato un monumento in pietra bianca che rappresenta San Leopoldo in una classica immagine cara ai suoi devoti.

Padre Leopoldo, che Papa Francesco ha voluto esposto in San Pietro come Patrono del Giubileo straordinario della Misericordia assieme a Padre Pio, venne proclamato Santo da Papa Giovanni Paolo II, nel 1983.

È a Castelnuovo di Cattaro (l’odierna Herceg-Novi in Montenegro) che padre Leopoldo nasce il 12 maggio 1866, penultimo di sedici figli. I genitori cattolico-croati lo battezzano con il nome di Bogdan Ivan Mandic.

A Castelnuovo, che all’epoca faceva parte dell’impero austriaco, i frati Cappuccini avevano un piccolo convento.
Il piccolo Bogdan frequenta per le funzioni religiose e il doposcuola l’ambiente dei frati e già sedicenne prova simpatie e attrazione per la loro vita umile e operosa; si reca a Udine dove i frati avevano aperto un piccolo seminario. Nel 1885 entra in noviziato a Bassano del Grappa, veste l’abito francescano e diventa “fra Leopoldo”, impegnandosi a vivere la forma di vita dei Frati Minori Cappuccini e la spiritualità francescana.

Il 20 settembre 1890 viene ordinato sacerdote. Arriva a Padova nel 1909 e nell’antico convento di Piazzale Santa Croce è nominato direttore dei chierici. Nel 1914 gli è chiesto di dedicarsi unicamente al ministero delle confessioni. In poco tempo per le sue qualità di consigliere spirituale lo rendono un confessore richiesto e apprezzato da persone di ogni estrazione sociale.

Legato sempre fortemente alla sua terra d’origine, mantiene sempre la cittadinanza austriaca e questo diventa un problema con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Viene sottoposto più volte a indagini da parte della polizia italiana e nel 1917, visto che non intende rinunciare alla cittadinanza austriaca, viene mandato al confino. Al termine della guerra il 27 maggio 1919, ritorna definitivamente a Padova e riprende il ministero di confessore.

Nell’Ottobre del 1923 i superiori lo inviano a Fiume (Rijeka), in quanto servono frati di madrelingua slava, il malcontento a Padova è generale e per il suo ritorno interviene il Vescovo di Padova Elia Dalla Costa. Padre Leopoldo rientra a Padova per Natale dello stesso anno e da quel convento non si allontanerà più.

Padre Leopoldo muore il 30 luglio 1942, aveva abbracciato la vita religiosa con due grandi sogni e propositi: uno era quello di essere missionario in Oriente, per riavvicinare la Chiesa Cattolica ai fratelli ortodossi contribuendo a ripristinare l’unità della Chiesa; l’altro era quello di diventare confessore usando la misericordia. Poté realizzare soltanto la seconda aspirazione, spendendo metà della propria vita con assidua presenza nel suo confessionale, una stanzetta di due metri per due dedicandosi il più possibile all’accoglienza e all’ascolto delle persone che chiedevano di Lui sia per confessarsi, ma anche per parlagli.

Da alcuni giorni dopo il rientro da San Pietro l’urna con le spoglie mortali è eccezionalmente esposta nella chiesa del convento ed è meta continua di fedeli, i quali possono anche visitare una parte del convento con sale e luoghi dedicati alla vita di Padre Leopoldo, compresa la celletta confessionale miracolosamente rimasta indenne al bombardamento anglo americano del 14 maggio 1944, durante il quale gran parte del convento venne distrutto.

Fotoreportage
Foto 1: Chiesa Santuario e monumento a San Leopoldo;
foto 2: la Porta della Misericordia del convento è stata l’ultima porta giubilare ad essere aperta nella diocesi di Padova;
foto 3: immagini di Padre Leopoldo;
foto 4,5: saio e oggetti appartenuti a Padre Leopoldo;
foto 6: uno dei pensieri di Padre Leopoldo: l’unione delle Chiese;
foto 7,8: la celletta confessionale. L’arredamento originale è esposto in un altro luogo protetto da un vetro;
foto 9,10: ostensione dell’urna

 
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Commenti (4)


  1. Non conoscevo l’esistenza di questa Santo, l’ho scoperto recentemente con l’esposizione accanto a Padre Pio. Grazie Maury54 per avermelo reso umano con il tuo racconto.


  2. Buona sera Ema,

    e Grazie per aver lasciato un commento su questo reportage.
    Padre Leopoldo ha fatto molto del bene e sono convinto che ancora ne farà.
    Ultimo miracolo (per chi crede in questo) 25 giorni fa a Loreto.
    Cerca in Internet Miracolo Padre Leopoldo Loreto (Le spoglie rientrando da Roma hanno fatto sosta a Loreto)

    Un saluto

    Maurizio


  3. mi associo al commento di ema. bella documentazione. saluti


  4. Grazie Giovanni,

    ricevere un commento scritto da te è veramente un piacere

    Contracambio i saluti

    M.

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