Solstizio d'estate alla Basilica

Accade in un preciso momento dell’anno. Un istante astronomico dove il Sole, durante il suo moto apparente nel cielo, raggiunge l’altezza massima rispetto all’orizzonte terrestre. È il mezzogiorno più atteso dell’anno: è il solstizio d’estate, quello che sancisce, alle nostre latitudini, l’inizio ufficiale della bella stagione. A Firenze, all’interno della Basilica di San Miniato a Monte, un nutrito gruppo di curiosi attende che un fascio di luce solare, filtrata da uno gnomone, cada precisa precisa sul segno del Cancro, parte della corona zodiacale incisa sul pavimento. Un rito che rimanda la memoria a quelli pagani di un tempo, celebranti prosperità e fertilità, in una città d’arte più misteriosa di un libro di Dan Brown.

Luca Parmitano

Da cielo, oltre al raggio di sole che annuncia l’estate, è tornato anche l’uomo delle stelle! Si aggira per la penisola regalando aneddoti, sorrisi, emozioni. Pochi i “terrestri” che hanno avuto la fortuna di poterlo vedere da vicino, sentire il suono della sua voce, la luce che irradia dal suo volto. Guardare dritto gli occhi che hanno riflesso il cielo oltre il cielo. Non si tratta del remake di un film di fantascienza sugli incontri ravvicinati del terzo tipo, ma del “nostro” Luca Parmitano, l’astronauta italiano recente protagonista di una missione di lunga durata sulla Stazione Spaziale Internazionale. Fresco della nomina di ambasciatore per la Presidenza italiana al Consiglio dell’Unione Europea, percorre l’Italia spendendosi in incontri con persone, aziende, enti e istituzioni. Porta la sua testimonianza di uomo semplice e tenace che ha costruito, facendoli coincidere, i suoi sogni e la sua carriera. Non è mancata un’altra tappa all’ESA di Frascati, dopo il successo del #TweetUp di qualche mese fa.

Danzatori di Nomadelfia

Un altro sogno reso concreto dall’immaginazione e dalla volontà di un uomo, don Zeno Saltini, che nel territorio comunale di Grosseto fondò, nel lontano 1931, la comunità di Nomadelfia. Il nome vagamente fantasy rende bene lo spirito che permea questo luogo: la proprietà privata non esiste, ogni bene è di tutti. La vita dei membri della comunità è basata sugli insegnamenti del Vangelo, sulla libertà e sulla condivisione. Un’utopia, senza dubbio: ma realizzata! Anche l’istruzione è autogestita, con una particolare attenzione alle arti e alla danza. D’estate il popolo di Nomadelfia propone esibizioni di danza in tour per la nazione, con lo scopo di far conoscere queste attività fuori dal proprio perimetro; qui è raccontata una serata che si è tenuta a Giaveno.

''No alla violenza di genere'' da San Vito Lo Capo

Un’utopia ancora ben lontana dal realizzarsi è la completa, definitiva, irrevocabile parità di genere. Con la rimozione del suo lato più odioso e torbido: quello della violenza sulle donne. Un grido di protesta trasversale, che dai centri più mediaticamente coperti arriva fino a San Vito Lo Capo, in un angolo remoto della Sicilia dove la condizione della donna è stata a lungo sofferta. Durante il Festival Internazionale degli Aquiloni, nella struttura del Villaggio Sociale, sono stati impartiti corsi di autodifesa personale e promossi messaggi di sensibilizzazione sociale: una iniziativa premiata con il Think Pink Award, un prestigioso riconoscimento del settore.

Valvestino nell'impero

Valvestino è un piccolo comune “frazionato” che, insieme a un pugno di suoi simili, punteggia l’omonima valle a ridosso del Benaco. Grazioso e adagiato in mezzo ad una natura possente, c’è stato un tempo in cui Valvestino era impero. Una propaggine, naturalmente, di uno degli imperi più efficienti e romantici della storia: quello asburgico. Durante la manifestazione “Trentino imperiale” si rispolverano divise e abiti di corte, tra echi viennesi, Franz Joseph e la splendida Sissi, il mormorio del Danubio… si celebra con un pizzico di nostalgia forse, ma è sempre importante per una comunità ricordarsi da dove proviene.

Festa di mezza estate a Prato

Altrettanto importante, certo, è capire dove si sta andando. A Prato, in Piazza del Comune, si è tenuta una classica festa di mezza estate, per allietare il soggiorno in città dei pratesi che non sono partiti per una vacanza fuori porta. Quindi, cocomeri a bagno nel fontanone del Bacchino e grosse fette rinfrescanti per tutti. Di quei “tutti”, la maggior parte era cinese. Non stupisce; è noto che nella città laniera risiede stabilmente da tempo una grossa comunità cinese, parte attiva di un processo di integrazione ormai in fase avanzata e che ben presto farà smettere di incasellare eventi del genere sotto l’obsoleta etichetta di “curiosità”.

 
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