Mercoledi 13 agosto 2014, in una gremitissima piazza Molines di Giaveno, è andato in scena lo spettacolo del popolo di Nomadelfia, ballerini di tutte le età della comunità fondata da Don Zeno Saltini, nel 1931.

La comunità:
Nomadelfia è una comunità che si estende per quattro chilometri quadrati vicino a Grosseto. Il suo fondatore, Don Zeno Saltini (1900-1981), appena diventato sacerdote nel 1931, adotta Danilo detto “Barile”, un ragazzo disadattato, appena uscito dal carcere. Da allora più di 5000 ragazzi hanno trovato accoglienza presso le famiglie di Nomadelfia.

La vita della comunità è basata sul vangelo, sulla libertà e sulla condivisione, non esiste proprietà privata, ogni bene è di tutti. I Nomadelfi lavorano nei campi, nelle aziende, negli uffici e nelle scuole della comunità, gestite fraternamente con amore e senza percepire stipendio, ma solo l’uso dei beni.

I bambini ed i ragazzi frequentano la scuola di Nomadelfia, dove sono i genitori che, dopo aver ottenuto il potere dal Ministero della Pubblica Istruzione, insegnano ai propri figli e si impegnano a far sostenere loro da privatisti gli esami di Stato di quinta elementare e terza media. L’obbligo scolastico a Nomadelfia è fino al compimento del diciottesimo anno di età. Notevole interesse ha la scuola di danza, che prepara i bambini e i giovani alle “Serate di Nomadelfia”.

Le Serate:
Nascono nel 1966 dall’idea di Don Zeno di andare a far conoscere la realtà di Nomadelfia in tutta Italia. La tournée ha la durata di due mesi, luglio e agosto, con un calendario ricco di appuntamenti. Ad oggi le serate hanno avuto più di 1000 repliche, ed il 12 agosto del 1980, una serata si è svolta a Castelgandolfo davanti ad un incuriosito Giovanni Paolo II.

Durante la serata i ballerini si alternano fra i vari balli con coloratissimi costumi e musiche da tutto il mondo. Alle serate partecipa quasi la metà del popolo, i bambini ed i giovani impegnati nelle esibizioni di ballo, gli adulti si occupano dei costumi, della gestione del palco, delle luci e delle musiche, oltre che al montaggio ed allo smontaggio delle strutture. Nei periodi della tournée, il popolo di Nomadelfia viene ospitato presso le località in cui si esibiscono e trovano alloggio presso scuole o istituti messi a disposizione dalle amministrazioni comunali.

Nomadelfia è aperta a tutti i visitatori, (circa 10.000 ogni anno), che vengono accompagnati dai Nomadelfi a visitare le strutture della comunità. I visitatori che rimangono qualche giorno, vengono accolti nelle famiglie partecipando attivamente alla vita quotidiana della comunità.

 
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Commenti (4)


  1. C’è un altro modo di vivere… grazie per questo interessantissimo fotoreportage, corredato da foto splendide


  2. Grazie Viviana per il tuo commento. Passando un po’ di tempo con loro mi sono accorto della semplicità e serenità che riescono a trasmetterti, grazie al loro stile di vita.


  3. Condivido… davvero interessante e complimenti per gli scatti!

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