#LUCATWEETUP a Frascati

Un incontro ravvicinato del terzo tipo è avvenuto in quel di Frascati. Il tutto è avvenuto in condizioni di sicurezza, sotto la competenza organizzativa dell’ESA. Pochi i testimoni presenti, ma visibilmente elettrizzati dall’esperienza e dal contatto diretto con questo “gigante” venuto dallo spazio. Davvero ritrovarsi con lui è stato così impressionante? Sicuramente lo sono stati i suoi racconti e la luminosità della sua persona! Al #LUCATWEETUP una cinquantina di persone hanno avuto l’opportunità di incontrare Luca Parmitano, il primo astronauta italiano a “passeggiare” nello spazio. Durante il suo periodo di permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale Luca, grazie ai social network, è riuscito a dialogare con centinaia di appassionati che dalla Terra seguivano la sua straordinaria avventura. Postando foto della Terra dalla sua prospettiva panoramica assoluta, descrivendo precisamente le attività di bordo, condividendo i suoi pensieri del momento è diventato il beniamino (e la proiezione mentale) di tanti che quaggiù lo hanno empaticamente “adottato”.

Simulatore all'Accademia Navale di Livorno

Tra gli aficionados dei social network una menzione speciale meritano gli “igers”, ovvero gli utenti più incalliti di Instagram, un’applicazione per dispositivi mobili che permette di scattare foto applicando filtri particolari (uno dei più gettonati è l’effetto pellicola anni ’80) e condividerle in rete. A Livorno, tre squadre di “igers” hanno invaso il Villaggio della Vela in concomitanza col Trofeo Accademia Navale e Città di Livorno; mentre uno stormo di vele si stava dando battaglia lungo la costa labronica, parallelamente infuriava una competizione fino all’ultimo scatto per polpastrelli forti.

Tor Caldara

Qualche centinaio di miglia nautiche più a sud, lungo il litorale di Anzio, svetta il profilo inconfondibile della rinascimentale Tor Caldara, baluardo di difesa contro le incursioni di pirati saraceni che sbarcavano sulle coste adiacenti… certo non per turismo! Quello che è importante sapere è che la torre fa parte di un’ampia riserva naturale, un vero paradiso per biologi, geologi, cultori dell’incontaminato o semplici amanti della tranquillità. Ed è importante saperlo perché i pirati possono essere sempre in agguato, anche se vengono dall’entroterra e sulla loro bandiera, al posto del teschio con le ossa incrociate, campeggia una gru con il motto “speculazione edilizia”. Perché scempi di questo tipo (vedi Circeo) non si ripetano mai più.

Villa Talon

Su quanto sia lungo e faticoso far risorgere un angolo di mondo dalle proprie macerie è emblematico il caso di Villa Talon. Distrutta dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale, la comunità di Casalecchio di Reno ha impiegato sessant’anni per riportarla allo splendore delle origini, con un certosino lavoro di restauro degli edifici e cura del parco. Lentamente sono state ricucite anche le ferite più piccole ed ora tutto risplende rigoglioso, come gli arbusti messi a dimora nella limonaia.

Museo Etnografico di Novalesa

In tanti mesi di FR siamo spesso venuti a conoscenza di persone che, nel loro piccolo, si sono impegnate attivamente a salvaguardare memoria e tradizioni del luogo dove affondano le proprie radici. Questa è la volta di Giuseppe Ferrero di Novalesa, che nel 1972 (da presidente della Pro Loco) propose ai suoi concittadini di prestare oggetti d’uso quotidiano e utensili da contadino per allestire una mostra etnografica, allo scopo di tramandare alle giovani generazioni il senso delle dure condizioni di vita dei propri genitori e nonni. Il Museo di Vita montana è ancora lì a farsi testimone di quel mondo, dove l’austerità di mobili e suppellettili è ingentilita soltanto dalla presenza di qualche bambola degli anni ’50 dall’espressione dolce.

Ostensione della Sacra Cintola a Prato

Il rinnovo della tradizione religiosa ha un peso diverso e propone periodicamente i suoi immancabili riti. Dal pulpito di Donatello anche quest’anno il vescovo ha officiato l’ostensione della Sacra Cintola alla folla di fedeli accorsa davanti al Duomo di Prato. La preziosa reliquia è una striscia di lana caprina, di color verde chiaro e lavorata con fili d’oro; si narra che fosse appartenuta alla Vergine Maria e che Lei stessa la consegnò a San Tommaso come prova della sua Assunzione in Cielo. Fu anche oggetto di un losco episodio al tempo dei liberi comuni, che ebbe un esito imprevisto… e parecchio spassoso!

 
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