I migliori fotoreportage di settembre

Chi siamo? Da dove veniamo? Siamo soli nell’universo? Oppure esistono altre forme di vita? Se non c’è nessun altro fuori dall’orbita terrestre… allora chi è che ci scaglia addosso tutti questi meteoriti? Misteri dell’universo! Fantascienza a parte, il Museo di Scienze Planetarie di Prato ha raccolto e messo sotto teca un bel po’ di questi sorprendenti sassi spaziali. Altre attrazioni del museo permettono, in maniera coinvolgente, di capirne di più sul cosmo (la nostra più grande “casa”) e i suoi fenomeni.

Scatoloni dall’espressione sorridente o angosciata… inquietanti funghi “vermosi”… teschi dall’aria beffarda… personaggi che sembrano usciti dalla mente di un novello Lewis Carroll… giocattoli “per malinconici”… dalle parti di San Lorenzo, a Roma saranno mica sbarcati gli alieni? Peggio! Si tratta di una manifestazione di arte ipercontemporanea che ha fatto del “Bizzarro” il suo cavallo di battaglia. Diversi artisti (con pseudonimi naturalmente bizzarri) hanno regalato agli intrigati passanti una cornice fuori dall’ordinario.

Se prima non avete trovato alieni, qui non troverete fantasmi. Anche se l’atmosfera cristallizzata di Sant’Antonio di Frassinoro è a dir poco suggestiva in tal senso. Si ha l’impressione che il piccolo paese sia stato mollato lassù, sull’Appenino Emiliano, da tutti i suoi abitanti nello stesso momento. Solo al chiesetta, una volta l’anno, si rianima richiamando i devoti nei paraggi. Negli altri giorni tutto torna ad essere, come la simbolica fontana al centro della piazza, uno specchio di quiete eterna,.

Un Requiem non manca di certo nella sua sublime “discografia”: a 200 anni dalla sua nascita, Giuseppe Verdi continua ad essere celebrato come non mai! E in coincidenza con il centenario del Festival lirico di Verona, viene riproposta la sua opera più monumentale ed esotica: l’Aida. Luogo deputato naturalmente l’Arena, in un connubio inossidabile. Sotto le stelle si innalzano ciclopiche scenografie, sfilano lussureggianti costumi tra le note di marce trionfali, si intessono voci potenti che raccontano di amore e guerra ai piedi delle statue di antichi dei con teste di animali.

In quanto ad abbondanza, qui a Rutigliano c’è n’è da stordire Bacco. Per la Sagra dell’Uva ci si aggira tra quintalate di grappoli del prelibato frutto dal sapore variegato: dall’asprigno allo zuccherino. Non perdetevi l’annuale premiazione del grappolo gigante e assaggiate tutto quello che c’è da assaggiare, lasciandovi carezzare dal soffuso accompagnamento di musica jazz.

E dopo magari fate una puntata nella vicina Molfetta, per visitare la mostra fotografica “Caleidoscopio” allestita Gruppo fotografico F/64. Questo gruppo di amici ha scelto un nome importante, che non passerà certo inosservato agli addetti ai lavori. La loro mission riguarda proprio la cura e la promozione cultura fotografica: in un presente dove la tecnologia ha reso accessibile la pratica fotografica a chiunque con risultati spesso imbarazzanti, l’unica bandiera da seguire è quella della qualità. Perché fotografi non ci si improvvisa.

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