I migliori fotoreportage di marzo
Anche questo mese i nostri fotoreporter rendono un doveroso (doppio) tributo alla Fotografia e al cosmo che le ruota attorno; un cosmo fatto di incontri, confronti, occasioni di crescita. Partiamo da Firenze, dove nella sala d’arme dell’austero Palazzo Vecchio si è celebrato il mezzo secolo di attività di uno dei più importanti concorsi fotografici italiani: quello organizzato dal Gruppo Fotografico “Il Cupolone”, gruppo nato nel 1961 al cospetto (appunto) della cupola del Duomo di Santa Maria del Fiore. Firenze per la Fotografia e la Fotografia per Firenze quindi. In virtù del suo potere evocativo, la Fotografia può ispirarsi ed essere a sua volta fonte di ispirazione per la pittura, la musica, la poesia e molto altro. L’alta commistione di diverse arti e artisti fa del capoluogo mediceo, già capitale d’Italia, capitale morale di un eterno Rinascimento.
Si prosegue adesso verso la Villa Reale di Monza, per partecipare ad una mostra del mai troppo lodato Steve McCurry. Curata da Biba Giacchetti e Peter Bottazzi, ospita 150 scatti di quello che è una leggenda vivente dell’arte fotografica, accompagnati da didascalie e video-documentari che contestualizzano l’opera. Steve McCurry è uno dei rari maestri che ha saputo creare un proprio linguaggio, unico e riconoscibile; è anche un’occasione per chi vuole approfondire il suo percorso, di andare al di là del suo scatto più famoso (l’abissale sguardo della ragazza afgana) che tanto successo gli ha dato, ma che ha finito per relegare l’eccezionale bravura dell’autore a questa sola immagine. Da apprezzare l’istantanea di Robert De Niro, in una delle sue malinconiche espressioni da “fine di un’epoca”.
Marzo però è stato anche il mese delle trionfali Giornate FAI di Primavera. Per questa edizione, tra i luoghi normalmente chiusi al pubblico e sconosciuti alla maggioranza, a Foligno è stato preparato un itinerario che ci porta a scoprire il libro e la stampa attraverso i secoli. La visita parte dalle macchine e gli strumenti di stampa dell’antica tipografia sociale, storica officina che si fregia di aver pressato le prime copie dei Promessi Sposi. Poi una visita all’antica biblioteca del seminario vescovile, dove giace un patrimonio di oltre 8000 volumi storici, più innumerevoli manoscritti, stampe e miniature. Infine una capatina Palazzo Deli, sede dell’Archivio di Stato e custode di missive di enorme valore documentale. Tutto quello che c’era da sapere su questi siti è stato illustrato dai ragazzi delle diverse scuole della città, una strategia vincente del FAI affinché siano coinvolte le nuove generazioni a diventare veicolo di trasmissione di saperi consolidati ed eredità culturali.
A Napoli, invece, sono stati “scoperchiati” i sotterranei della Certosa di San Martino, struttura posizionata sulla collina del Vomero, coronata da Castel Sant’Elmo e da cui si gode un’invidiabile vista sulla città e su tutto il golfo. La città partenopea, grazie alla sua particolare stratificazione morfologica e storica, possiede un patrimonio nascosto sotto terra (basti pensare alla celebre Napoli sotterranea nel centro storico o al tunnel borbonico sotto Piazza del Plebiscito). Il complesso gotico di San Martino fu edificato dagli Angioini intorno al 1300 ed ha subito da allora diversi rimaneggiamenti. Restano però le sbalorditive opere scultoree del museo, come la misteriosa statua velata o il San Francesco sopraffatto dall’estasi mistica; suggestiva l’opera “La Morte e Franceschino da Brignale”, sorta di “fumetto” ante litteram.
Dopo palazzi, ville, stabilimenti tipografici e sotterranei gotici, non dimentichiamo che è primavera e allora via a far muovere di nuovo le gambe nella festosa Corsa delle Donne! La manifestazione, organizzata dalla Avon cosmetici, giunge quest’anno alla sua diciottesima edizione. La prima tappa della Corsa è partita da Bari e si propone di sensibilizzare le donne su temi urgenti (la violenza domestica o il tumore al seno) e diffondere un messaggio positivo: io corro perché il mondo è davanti a me. Una gioiosa onda rosa, risplendente dei continui sorrisi di donne che si ritrovano insieme e insieme si muovono nell’informalità di un’andatura condivisa.
Chiudiamo in dolcezza con la storia che non ti aspetti. Viene da una fattoria di Montemurlo e racconta dell’amicizia speciale che lega insieme un daino e un cane. A raccontarla così sembra una delle classiche favole che abbiamo ascoltato tutti da bambini: un giorno un uomo, padrone di un podere, trova sulla sua strada un piccolo daino ferito e decide di portarlo con sé alla fattoria. Il daino non solo dopo pochissimo tempo si rimette in salute, ma viene come “adottato” da un grosso cane bianco. Da allora diventano semplicemente inseparabili, felici della presenza l’uno dell’altro e non perdono occasione di farsi delle coccole. Non è un racconto di Esopo e neanche un film di animazione della Disney, ma nessuno riuscirà a trattenere un moto di tenerezza di fronte a queste immagini.
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peiro:
Bel reportage Diana, grande partecipazione di Donne. Saluti...
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peiro:
bel reportage, grande partecipazione di donne, ciao Diana...
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Diana Cocco:
Carro Vincitore 2024: "Rewaind" - foto nn. 1 e 10...
Commenti (4)
Diana Cocco (Senior) scrive:
perfetto, ottimo reportage. I miei complimenti.
Luciano Salvati (Redazione) scrive:
Grazie Diana
marivodo (Senior) scrive:
bravo
Luciano Salvati (Redazione) scrive:
Grazie marivodo! ^_^