Mostra di macchine fotografiche a Caltanissetta

Mostra di macchine fotografiche a Caltanissetta

Chi non si perde neanche un appuntamento con questa rubrica avrà certamente notato che uno dei temi dominanti dei nostri FR è – guarda un po’– proprio la fotografia e tutto il suo universo di appuntamenti e ricorrenze. Questa volta andiamo a visitare una mostra temporanea di storiche macchine fotografiche, presso il museo archeologico di Caltanissetta. Nelle vetrine sono custodite ben oltre cento apparecchi, testimonianze di un periodo che va dal 1850 al 1960. Oltre un secolo di tecnologia che va a intrecciarsi alla Storia del mondo: dai primitivi apparecchi in legno alle Foldingusate, utilizzate a cavallo tra le due guerre mondiali; con le Box siamo agli albori della fotografia amatoriale; dalle Stereo inizia l’era dell’alta definizione; si arriva poi alle innovative Reflex dei primi anni ’50 arrivando poi all’avvento delle Medio Formato per concludersi con il “funerale” della pellicola. Gli apparecchi fotografici provengono dalla raccolta privata del collezionista nisseno Vincenzo Marcè, che vanta circa 1.000 pezzi e fu iniziata dal padre Angelo nel 1947. Una collezione preziosa che conta esemplari rari, se non addirittura unici (c’è una Leica dal valore esorbitante) e che si sta lavorando per poterla alloggiare in un museo che porti il nome di Marcè.

Una delle opere esposte alla SIGNAL di Montemurlo

Una delle opere esposte alla SIGNAL di Montemurlo

Fuori tutto anche alla SIGNAL di Montemurlo, dove sono state ospitate le opere di circa duecento artisti della provincia di Prato e Pistoia. Sculture, dipinti, cartellonistica e arte contemporanea esposti anche all’aperto e suddivisi a seconda dei comprensori comunali di provenienza, il tutto grazie al tocco magico dellassociazione culturale “Farearte”. Un padre con in braccio un figlio tra ferro e oro, un albero costretto in un globo di catene, sagome, facce di latta su corpo di chitarra, un volto papale di creta sbrecciata… tutte espressioni di una vitalità creativa propria dell’uomo, che evidenzia ed eleva la sua personalità.

I pupi di Gallipoli

I pupi di Gallipoli

La creatività è così guizzante da “forzare” i consueti canoni temporali. A Gallipoli, per esempio, il tipico carnevale salentino è stato anticipato a… San Silvestro! Il 31 dicembre di ogni anno è infatti consuetudine per i maestri cartapestai locali preparare grossi pupi da bruciare assieme all’anno vecchio. Quest’ultimo, per allegoria, è rappresentato da vecchiacci deformi, dalle fattezze grottesche e fissati in pose comiche. Sono anche imbottiti pieni di petardi affinché lo scoppio sia bello forte! Per coriandoli e stelle filanti, invece, bisognerà aspettare ancora qualche mese.

Celebrazione di San Sebastiano a Bari

Celebrazione di San Sebastiano a Bari

Nella cattedrale del capoluogo pugliese il 20 gennaio è stato celebrato San Sebastiano, assieme ad una istituzione che lo ha eletto santo protettore: la Polizia Municipale. Nella città vecchia di Bari, per l’occasione, è stata riaperta al culto l’antica chiesa dedicata proprio al santo trafitto, dopo lunghi mesi di restauro. Tra i discorsi e le benedizioni di rito, a qualcuno sarà tornata in mente qualche multa presa per violazione del codice della strada… ma nonostante il sentimento di “pesantezza” a cui spesso e volentieri sono associati, i vigili urbani rappresentano un presidio cardine per il nostro vivere civile.

Visita al monastero di San Miniato

Visita al monastero di San Miniato

Facciamo un balzo intranazionale per ritrovarci dalla Chiesa di San Sebastiano di Bari a Monastero di San Miniato al Monte di Firenze, dove ad attenderci c’è il vispo Fra Bartolomeo, in occasione dell’apertura straordinaria di Santo Stefano. Armato di megafono e simpatia, la colta guida sguscia tra i vari ambienti del complesso, arrampicandosi in ogni dove: nel chiostro, nelle cucine, nelle cantine; spiegando con la stessa disinvoltura tanto gli affreschi del Vasari quanto il vino e l’olio di produzione propria. Dal palazzo dei vescovi si vede tutta la città, con Santa Maria del Fiore piantata nel mezzo. Come fosse una benedizione caduta dal cielo.

 
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Commenti (8)


  1. Puntualizzazione sull’articolo di Montemurlo. Luciano indica una ventina di autori; in realtà sono circa 200 (neppure il titolare ne sa l’esattezza). Nell’articolo sono citati solo i maggiori, molti dei quali conosciuti nel mondo, però si precisa anche che l’elenco sarebbe così grande da dover utilizzare molto spazio per scriverli tutti!


  2. come sempre ottimo reportage ;-)


  3. Bravo Luciano e grazie per la presentazione spiritosa del mio reportage :-)


  4. Luciano è per me un onore la segnalazione del mio fotoreportage sui “pupi di Gallipoli”. Grazie per la piacevole presentazione.


  5. @pratointheworld

    OK, corretto!


  6. @Diana, @Marivodo. @MaxCo

    Grazie! Grazie davvero! :-)


  7. Grazie Luciano per l’ottimo e interessante excursus sul mio fotoreportage. :-)


  8. @Vincenzo491

    Quanto ci sono argomenti di qualità e ben raccontati è un piacere mio parlarne :D
    Grazie a te!

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