Vendemmia alla Certosa di San Martino

Nell’attesa che saltino i sugheri col tipico e delizioso rumore di “stappo” e si levino a mezz’aria i cristalli del servizio buono, lustrati e ammiccanti… prender parte ad una vendemmia può essere cosa buona e giusta. Tra i dolci pendii del Barolo o i filari del Chianti è il momento della tradizione vitivinicola nazionale, che tenacemente si celebra e si rinnova non soltanto davanti le telecamere di “Linea Verde”. Anche a Napoli, sullo spalto della Certosa di San Martino di fronte all’abbraccio del golfo, è stato possibile assistere al lavoro di vendemmia lungo l’antico camminamento dei monaci. Con un piccolo cuoppo di chicchi d’uva e un bicchiere di mosto tra le mani si resta stupefatti di fronte all’accatastarsi di grappoli, che mani e procedimenti sapienti trasformeranno in vino: sangue dell’uomo e sangue di Cristo nel connubio tra divino e terreno più antico e palpabile che ci sia stato tramandato.

''Cena in bianco'' a Genova

Un brindisi con vino rigorosamente bianco ha tenuto battesimo alla riuscitissima cena che ha visto 1500 persone sedersi ai tavoli che colmavano Piazza De Ferrari a Genova. La “Cena in bianco”, autogestita dagli stessi partecipanti, può essere vista come una evoluzione dei flashmob che ogni tanto compaiono nelle penultime notizie dei TG nazionali. Ma qui è tutto molto più elaborato e contestualizzato, e il bianco dei sorrisi si mischi a quello di tovaglie, fazzoletti, lumi, palloncini, petali di rose, cera di candele, nastri, lumi, tailleur e camicie. Un momento di gioioso candore, prima dell’arrivo di altri “angeli” che in quegli stessi luoghi vanno a spalare via una colata di fango. L’ennesima.

Sfilata di San Michele per le strade di Carmignano

Sono quattro invece i colori che contraddistinguono i rioni di Carmignano in occasione della sfilata dei carri e di teatro di strada per i festeggiamenti di San Michele. Si tratta di una “disfida” molto sentita dalle parti cittadine, che progettano e preparano i propri spettacoli da un anno all’altro della ricorrenza. Questo è un atteggiamento comune a tutti i luoghi d’Italia che fondano la propria personalità in epoca medioevale, percepito come un tempo eroico e fortemente identitario.
Il rione dell’arte, rione del leone, rione dell’arcangelo e il rione della torre si “sfidano” a colpi di performances che parlano di favole, personaggi mitici o temi sociali… pura meraviglia per gli occhi.

I disegni di Gek Tessaro a Cesenatico

Come le variopinte figure dell’artista Gek Tessaro, che letteralmente “veleggiano” sulla battigia di Cesenatico nell’ultima edizione della mostra “Tende al mare”. Teli che avevano al funzione di proteggere i bagnanti dal sole adesso fanno da tavola a curiose rappresentazioni di pesci e serpenti di mare, un po’ come quelle antiche carte oceaniche dove nei punti più lontani venivano segnalati draghi e piovre giganti. Un orizzonte fantastico alimentato da abissi di immaginazione e che ci fa considerare il mare come il cielo dei pesci.

Fiera del Levante 2014

A parte la corona di Alpi, l’Italia è un paese principalmente mediterraneo; questo ha determinato e continua a determinare la sua storia e la sua tumultuosa identità. Tre lati della nostra penisola lambiti dal mare affacciano su tre prospettive del mondo. Bari è la porta dell’oriente e la Fiera del Levante l’evento campionario più importante del Sud Italia: 12 saloni aperti alle ultime novità e tendenze commerciali, con un’attenzione particolare agli amici animali e alla nutrizione.
Vicini al getto della grande fontana, rimirando la ruota panoramica che si staglia contro crepuscolo ci si sente piccoli al centro del mondo, a fantasticare di quanto sia straordinariamente grande, grande, grande.

Mostra fotografica ''Hereros''

E oltre il mare, oltre l’equatore ci porta Sergio Guerra con la sua mostra fotografica dedicata al popolo Hereros. Nelle sale del Palazzo Medici Riccardi di Firenze spiccano dai pannelli rosso pompeiano le magnifiche immagini del popolo nomade più antico dell’Africa, stanziato in Angola.
Si resta prigionieri del fascino dei volti, degli sguardi e dei costumi di un popolo così distante da tutto ciò che abitualmente conosciamo, proiettandoci disarmati in un altro spazio, un altro tempo.

 
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