Libertas San Saba campione d'Italia 2010-11

Da oltre 40 anni l’A.S.D. Hockey Femminile Libertas San Saba di Roma raggiunge spesso altissimi livelli nell’hockey su prato.
Partecipa al campionato femminile di serie A 2011-2012.

Comuni-Italiani.it intervista Giovanni Fabrizi, presidente della società.

Siete campioni d’Italia in carica. Cosa vi aspettate dalla stagione appena partita?
Abbiamo vinto anche il campionato under 18 e punteremo sulle nostre giovani per farle crescere prima possibile.

Avrete impegni internazionali?
Sì, la Coppa Campioni a Pasqua 2012.

La rosa a disposizione dell’allenatrice ed attaccante Francesca Faustini come è stata potenziata?
Come dicevo, abbiamo puntato sulle nostre giovani; l’obiettivo è arrivare più in alto possibile ma con la priorità della crescita delle giovani. Quindi solo una straniera confermata (la keniota Lilian Kimeu) e forse un’australiana nella seconda parte del campionato se il bilancio lo permetterà.

Libertas San Saba campione under 18 2011

La serie A è un girone unico con nove squadre. Chi ha le maggiori possibilità di lottare per il titolo italiano?
Penso le solite Lorenzoni e Villafranca.

E quelle che potrebbero non mantenere la categoria?
E’ una domanda cui è difficile rispondere; mi sembra che il campionato sia molto livellato e rischino tutti.

Quali sono le maggiori difficoltà dell’hockey su prato in Italia?
Sicuramente gli impianti e la politica inesistente sullo sport di base.

Come giudica la copertura mediatica del vostro campionato?
Abbastanza scarsa anche se noi ce la caviamo, essendo da tre anni i campioni d’Italia.

Come si avvicinano le giovani alla vostra disciplina?
Siamo noi che dobbiamo andar nelle scuole a convincerle che il nostro sport è bello e spesso ci riusciamo.

Gioia di Federica Corso dopo un gol di Francesca Faustini

Quali sono le maggiori differenze tra l’hockey su prato femminile e quello maschile?
Non grandi differenze a parte la velocità; consideriamo che in alcune parti del mondo spesso è più diffuso l’hockey femminile.

La crisi economica condiziona i programmi di una squadra di hockey di serie A?
Assolutamente sì; noi abbiamo dovuto tagliare il bilancio ed abbiamo perso alcuni sponsor.

Riuscite a ritagliarvi l’interesse di sportivi, tifosi ed istituzioni, considerando pure che in serie A siete due squadre della capitale?
Difficile anche se, come dicevo, avendo una grande tradizione e vinto tanti scudetti, abbiamo avuto un po’ di stampa che ci ha fatto conoscere dagli sportivi ed ovviamente dalle istituzioni.

Siete protagonisti anche di iniziative sociali?
Quando possibile sì, ora siamo impegnati in un progetto con l’ospedale Bambin Gesù.

 
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