“Miseria e Nobiltà”, la celebre commedia di Eduardo Scarpetta, rivisitata, diretta ed interpretata da un grande della commedia romanesca Pietro Romano, dopo il grande successo ottenuto al Teatro Ambra Garbatella torna in scena fra pochi giorni al Teatro delle Muse di Roma.

C’era una certa curiosità di come Pietro avesse tradotto in romanesco una commedia che ha una storia, non ci dimentichiamo chi l’ha portata sul grande schermo, la grande coppia Totò e Peppino De Filippo, ecco perché le aspettative erano tante.

La sera della prima si è subito capito che sarebbe stato un successo, è stato un crescendo di emozioni fino alla fine, un clamoroso e certamente previsto successo vuoi per la grande interpretazione dello stesso Pietro, vuoi per quella di tutti gli altri personaggi che ruotano intorno alla vicenda del protagonista, una delle più note maschere di Scarpetta, Felice Sciosciammocca.

La commedia è stata rivisitata in dialetto romanesco, senza togliere nulla alla storia che descrive le peripezie del nobile Eugenio (Edoardo Camponeschi) per conquistare la mano della bella Gemma (Eleonora Manzi), figlia di un cuoco arricchito; il nobile è ostacolato dal padre apparentemente perché Gemma non è di origini nobiliari ma, in effetti, anch’egli è innamorato della giovane.

Per raggiungere lo scopo Eugenio si rivolge a Felice (Pietro Romano) uno spiantato personaggio che insieme alla figlia Pupetta (Beatrice Proietti) architettano un piano per convincere Appio/Giovanni (Valentino Fanelli) padre di Gemma.

Felice con una interminabile serie di comiche e di mimiche che vanno dal patetico allo struggente, dal drammatico all’incredibile, dà la sua personalissima impronta, da vero maestro, alla commedia che è stata anche oggetto di un’altra grande interpretazione di Totò nella versione cinematografica del lavoro di Scarpetta.

La lunga serie di personaggi che popolano la scena dà vita allo svolgimento di una storia ricca di colpi di scena, ed improvvise gag, Pierino (Marco Todisco) estremamente comico e delicatamente raffinato negli atteggiamenti e nelle espressioni, una bravissima Bruttia (Marina Vitolo), ottima l’interpretazione di Rosa (Francesca La Scala) nella parte della moglie di Felice ed infine il simpatico e prorompente Bamba (Mirko Susanna).

Il lavoro di riscrittura di Pietro Romano e la sua direzione fa risultare la commedia piena di una sincera comicità e di una raffinata eleganza interpretativa grazie all’opera che egli ha ideato e prodotto.

“Miseria e Nobiltà”, pur nel rispetto dell’originalità dell’opera di Scarpetta, risulta un successo che unisce l’umorismo della gestualità napoletana al sarcasmo del dialetto romanesco.
La commedia risulta esilarante e intrisa da una comicità elegante, l’interpretazione geniale di Pietro Romano rivolge umilmente, sera dopo sera, un omaggio al MAESTRO SCARPETTA!

Nella sua carriera, ormai ventennale, Pietro Romano ha messo in scena decine di spettacoli, spaziando dal classico al moderno, dalla prosa al musical, dalla lingua al vernacolo o meglio, ai vari vernacoli da lui posseduti intimamente come se ognuno fosse il proprio.

 
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