Piazza della Loggia

Di noi, del nostro io più profondo e dell’essenza di tutto ciò che ci circonda, non conosciamo che una minima parte, sorprendendoci, sovente, di percezioni e pensieri che, per dirla con l’inimitabile Luigi Pirandello, «son veramente oltre i limiti relativi della nostra esistenza normale e cosciente».
Di qui la nostra mente è istintivamente predisposta a conoscere tutto ciò che è “oltre”.

Quando questo sentimento non è soffocato dalla paura e dall’omertà, ci spinge ad andare oltre le verità apparenti pur dopo 38 anni di domande senza risposte, come nel caso della Strage di Piazza della Loggia.
Otto le vittime dell’orrendo attentato che insanguinò la città di Brescia il 28 maggio del 1974, durante un comizio antifascista. Quelle vittime reclamano ancora giustizia e il loro ricordo nutre il coraggio di centinaia di giovani e adulti che non andrebbero lasciati soli.

Cripta di San Nicola

Il desiderio di recuperare le radici più remote della nostra civiltà spinge ad andare oltre l’oblio dei secoli, scovando nel cuore della roccia le più sublimi opere dell’estro umano.
Tra queste ultime sono da annoverare senz’ombra di dubbio le chiese rupestri del Parco naturale “Terra delle Gravine”. Qui, a Casalrotto (frazione di Mottola), nel complesso di grotte, scavate nel Neolitico, sono custodite preziose tracce delle prime forme di culto cristiano.

Si tratta di chiese rupestri, affrescate durante la dominazione bizantino-normanna (VIII-XIV sec), che toccano la loro massima espressione nella Cripta di San Nicola – considerata la Cappella Sistina della civiltà rupestre nel Meridione d’Italia – e nella Cripta di Sant’Angelo.

Radiotelescopio

La convinzione che non siamo soli nello sterminato orizzonte dell’universo e che non può finire tutto qui, su questa terra, proietta lo sguardo su, oltre la volta celeste. Certo, c’è una bella differenza tra l’osservare i corpi celesti a occhio nudo e scrutarli con il più grande radiotelescopio europeo a specchi mobili.

Un gioiello di tecnologia e architettura made in Italy che con i suoi 70 metri d’altezza svetta sul territorio di San Basilio, nel cagliaritano.
Qui, protetto da altipiani e colline della regione del Gerrei, con la sua enorme antenna parabolica consente ad astronomi e scienziati di scandagliare sistemi stellari, nubi molecolari, asteroidi e sistemi planetari, intercettando, al contempo, tutti gli spostamenti di sonde e navicelle spaziali.

Corteo Storico per Santa Rita

Per i cuori in cui alberga la fede in Dio, l’Oltre è tutto ciò che afferisce alla realtà soprannaturale che i mortali conosceranno solo dopo aver lasciato la vita terrena. Piccole finestre su questa realtà si spalancano con le vite di coloro che con il sacrificio della propria felicità vanno incontro alla santità.

Nell’esempio di Santa Rita ciò si tradusse nel sacrificio dell’affetto dei suoi due figli, sottratti al cieco furore della vendetta per la morte del padre. Nell’anniversario della sua morte, la comunità di Molfetta si riunisce per prendere parte a una celebrazione in costume storico, che coinvolge duecentocinquanta tra figuranti, attori e sbandieratori.
Tra le mani di decine di bambini una piccola ape a ricordo dell’evento miracoloso legato all’infanzia della santa umbra.

mostra Le Corbusier

Andare oltre i limiti della fisica e dell’ingegneria, sempre tenendo al centro i bisogni dell’uomo, fu la sfida dell’architetto Charles-Edouard Jeanneret-Gris, noto con lo pseudonimo di Le Corbusier.
Con i suoi avveniristici progetti urbanistici aprì la strada alle moderne teorie – Bauhaus, Costruttivismo, Razionalismo italiano – che ridisegnarono le città europee, e non solo, a cavallo tra i due conflitti mondiali.

Una mostra dedicata a Le Corbusier, ospitata alla pinacoteca civica di Foggia, ha fatto emergere la forte influenza che sulle sue teorie hanno avuto le mirabili espressioni architettoniche, paesaggistiche e culturali dei centri del Mediterraneo, Napoli su tutti.

Isola Vulcano

Oltre ogni umana immaginazione è il fascino che in certe occasioni la natura può riservare, alimentando miti e leggende che si perdono nella notte dei tempi. Nell’arcipelago delle Eolie, a una striscia di mare da Lipari, tutto ciò prende forma e colori nell’isola di Vulcano.

Nata dalla fusione di più vulcani, la sua cornice è insieme paradisiaca, per i colori tersi del mare e delle distese di ginestre, e infernale per la continua attività di fumarole e getti di gas vulcanici su cui gli antichi greci e romani costruirono rispettivi miti.
Per i primi l’isola era sacra a Efesto, dio dei vulcani che qui aveva la sua officina abitata dai Ciclopi. I secondi la associarono al dio Vulcano, da cui successivamente prese nome.

 
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Commenti (7)


  1. Che dire? Ancora complimenti per la tua capacità di legare un argomento all’altro: significativi i reportages e belle le tue parole nel presentarli a noi lettori!


  2. Grazie a Marcello per aver dato luce e spazio ai nostri piccoli fotoreportage.
    Complimenti anche a tutti gli autori.


  3. Non ci sono parole – perfetto reportage… quasi quasi quasi sono invidiosa ;)

    p.s. complimenti agli autori


  4. Bravo come sempre! :-)
    Complimenti agli autori.


  5. Come ho già detto (scritto),
    I nostri modesti Rèportage divento più “grandi” grazie a come Marcello li sa presentare.

    Complimenti a tutti e buon fine settimana

    Maurizio

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