Giovedì 12 giugno 2014, nella Sala Conferenze del Palazzo Politecnico di Bari, è stato ospite del Laboratorio di Fotografia del Museo, Gianni Berengo Gardin.

Alla presenza di un nutrito pubblico, giovani e non, Cosmo Laera, Giancarlo Fiorito ed il direttore del Museo della Fotografia Pio Meledandri hanno presentato il “il libro dei libri di Gianni Berengo Gardin, autore di fama internazionale che si è affacciato nel mondo della fotografia nel 1954 e quale fotoreporter per il Mondo nel 1965.
Nato a Santa Margherita Ligure nel 1930, vincitore del World Press Photo nel 1963, del Leica Oskar Barnack Award nel 1995, ha pubblicato oltre duecento libri e aperto duecento mostre individuali.

Durante l’incontro, il grande fotografo, con un archivio di un milione e cinquecentomila negativi, ha parlato dei suoi libri, dal primo, Biagio Rossetti Architetto ferrarese del 1960, fino all’ultimo, Storie di un fotografo del 2013 per evidenziare la sua passione per la fotografia, del suo amore per i libri e dei tanti incontri importanti con intellettuali e scrittori, tra i quali Mario Soldati, Cesare Zavattini, Federico Zevi, Renzo Piano, Giorgio Bassani ed amici e colleghi fotografi. Ha parlato di buone immagini cioè di quelle foto che “raccontano”, che sono “vere” e non frutto di programmi di fotoritocco. Nato con la televisione ed il cinema bianco e nero, Berengo Gardin preferisce le fotografie in bianco e nero perché ritiene il “bianco e nero” molto più fedele alla realtà e per dimostrare che il colore distrae ha fatto l’esempio di una camicia gialla indossata da una donna tra il pubblico e di come in un’immagine lo sguardo dell’osservatore cadrebbe sul colore giallo e non sul soggetto principale cioè il pubblico. I suoi grandi maestri sono stati i fotografi di bianco e nero Cartier-Bresson, William Klein, Elliott Erwitt e Robert Frank.

Il libro presentato, “il libro dei libri”, è stato curato da Bruno Carbone che ha sempre con professionalità selezionato i duecentodieci libri fotografici di Gianni Berengo Gardin, considerato uno dei più importanti fotografi del nostro tempo. È la raccolta di cinquant’anni circa di carriera di un grande fotografo; trecentododici fotografie per trecentododici pagine di volumi fotografici e per ogni titolo c’è una scheda tecnica, citazioni, commenti, note e storie raccolte, quali: Venise des saisons del 1965, Spazi dell’uomo del 1980, Scanno del 1987, Donne del 1997 e tanti altri per finire con Il racconto del riso del 2013.

Al termine dell’incontro Gianni Berengo Gardin ha premiato con “il libro dei libri” Stefano Notarnicola, vincitore di un concorso fotografico con più “mi piace” su Facebook .

 
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Commenti (2)


  1. Una serata interessante ed emozionante con un coinvolgente Gianni Berengo Gardin.
    Brava Diana!

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