In piazza San Domenico Maggiore a Napoli, in occasione degli eventi previsti da “Napoli, città del Natale”, si è esibita in concerto l’Orchestra Giovanile Sanitansamble in “La vita è bella”.

L’organizzazione è stata curata dalla famosa pasticceria napoletana Scaturchio.

“Sanitansamble” è uno dei progetti dell’Associazione “Altra Napoli Onlus” che ha come scopo il recupero urbanistico e sociale del Rione Sanità.

Don Antonio Loffredo, parroco della Basilica Santa Maria della Sanità, ha accolto nella sua chiesa gruppi di bambini ed adolescenti che marinavano la scuola trascorrendo le loro giornate in strada, spesso vittime di devianze sociali.

Con la collaborazione di vari insegnanti di musica, che stanno prestando la loro opera in pieno volontariato ormai da quattro anni, è stato creato un complesso musicale i cui componenti, al momento della selezione, non avevano alcuna cognizione nell’ambito musicale.

Oggi si contano 46 elementi che hanno acquisito grande abilità nell’uso dei propri strumenti: violini, viole, violoncelli, contrabbassi, flauti, clarinetti, oboi, trombe, corni e percussioni.

Gli strumenti sono stati loro affidati gratuitamente perché possano esercitarsi a casa mettendo a frutto gli insegnamenti ricevuti dai loro maestri.

Su “L’Avvenire” del 7 Novembre 2010, Pierachille Dolfini dice:
“Non fate leggere i protocolli scientifici ai ragazzini del Rione Sanità di Napoli. Fateli suonare e basta. Loro ci dicono così quello che, se non bastasse l’esperienza, anche studi scientifici confermano: ricerche neurobiologiche dimostrano che fare musica insieme permette di sviluppare le potenzialità personali e di migliorare le relazioni sociali. I dati tecnici i giovani napoletani possono anche non saperli.

Eppure quando la smettono di scorrazzare tra i vicoli del capoluogo partenopeo a bordo dei loro motorini truccati, senza casco in testa, per mettersi a suonare Mozart e Beethoven tra i leggii del Sanitansamble dicono che la musica fa bene. Che rende migliori. Che è la forza che fa andare avanti quell’esercito di donchisciotte che in Italia si batte contro i mulini a vento dell’ottusità culturale di certa politica.

Un esercito fatto di persone che quotidianamente si mettono a insegnare solfeggio ai più piccoli, a spiegare con passione come impugnare un archetto e ad andare a tempo con gli amici di leggio.”

Nella stupenda piazza di Napoli i giovanissimi musicisti, sotto la direzione del maestro Paolo Acunzo, hanno eseguito dodici brani: dall’ ”Inno di Mameli” all’ ”Ouverture del Guglielmo Tell”, all’ ”Ode alla gioia” di Beethoven, al “Gabriel’s song” di Morricone, e poi “La vita è bella” di Piovani, e poi “’O sole mio” e la “Tammurriata”

Il gradimento del pubblico, costituito anche da turisti di passaggio, è stato notevole e numerosi bis sono stati richiesti e concessi.

Un grande coro ha echeggiato nella piazza accompagnando l’Inno di Mameli e la notissima canzone napoletana “ ‘O sole mio”

I giovani napoletani si sono già esibiti nel passato al Teatro di San Carlo, nell’Auditorium di Napoli e nella Basilica di San Gennaro; sono stati ospitati a Ravello ed a Perugia; hanno preso parte a due puntate di “Un posto al sole” ed hanno suonato per il nostro presidente della repubblica Napolitano.

Foto 1: il direttore artistico Maurizio Baratta;
Foto 3: il genitore di una violinista prende la parola;
Foto 10: i maestri preparatori.

 
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