Questo mio fotoreportage intende essere un personale omaggio all’inclusione di Monte S. Angelo (FG) ed in particolare del Santuario di S. Michele Arcangelo, da parte dell’UNESCO, nel sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”.

In questo sito seriale l’UNESCO ha anche inserito Cividale del Friuli (UD), Castelseprio (VA), Brescia, Campello sul Clitunno (PG), Spoleto (PG) e Benevento. La bella notizia è stata appresa il 26 giugno 2011.

Infatti l’Arcangelo Michele è stato considerato dai Longobardi il loro santo nazionale proprio perchè in lui, difensore di Dio dal demonio, vi ritrovavano gli elementi già appartenuti al loro dio pagano Wodan, considerato dai popoli germanici il dio supremo, il dio della guerra, il difensore degli eroi e dei guerrieri.
Così si spiega il culto longobardo al santuario micaelico tra il VII e l’VIII secolo, mentre presso il sacro complesso architettonico prendeva forma il primitivo nucleo urbano di Monte S. Angelo che, dopo una distruzione saracena nel IX secolo, andrà sempre più ingrandendosi ed abbellendosi nei secoli successivi, sviluppando, al di sotto dei palazzi nobiliari della parte più alta dell’abitato, un tessuto edilizio di base fatto di case a schiera imbiancate a calce, destinate ai ceti più umili, che lo rende inconfondibile dal punto di vista architettonico.

Il reportage da me curato si compone di otto immagini che raffigurano rispettivamente il panorama del centro storico dopo il tramonto, il Castello Normanno-Svevo-Angioino-Aragonese, il Santuario di S. Michele Arcangelo e le antiche case a schiera imbiancate con i loro caratteristici comignoli.
Il presente fotoreportage ed il relativo articolo sono stati curati dall’arch. Michele Nardella da San Giovanni Rotondo (FG).

 
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Commenti (1)


  1. Splendide foto :)

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