La Federconsumatori Campania sezione di Torre Annunziata aderisce alla campagna di sensibilizzazione per l’adesione al Referendum del 12 e 13 giugno e sostiene le ragioni del “SI”.
Dal centro alla periferia, le iniziative per raggiungere a Torre, dopo anni, il quorum.

Contro la mancata informazione e pubblicizzazione dei quesiti referendari che chiameranno alle urne gli italiani il prossimo giugno viene in soccorso anche la Federconsumatori Campania, il cui legale, Gianfranco Telese, è intervenuto ieri mattina alla presentazione delle iniziative in programma a Torre Annunziata fino alla data del voto.

Da quanto si apprende sui volantini diffusi per sensibilizzare l’opinione pubblica sul “problema nucleare”, tale energia forniva il 17% dell’elettricità mondiale nel 1999, per scendere al 13% nel 2008. Dopo Fukushima molti paesi, tra cui la Germania, stanno programmando la loro uscita dal nucleare, mentre il governo italiano ha solo espresso la volontà di sospendere momentaneamente i piani di reinvestimento nell’energia nucleare. Proprio in Italia, in tre anni, i nuovi impianti eolici, i pannelli solari e il risparmio energetico hanno dato elettricità come tre centrali.

Nel 2020 l’elettricità nucleare costerà il 75% in più di quella da gas e il 27% in più dell’eolica; negli ultimi 4 anni il costo di una centrale è lievitato del 70% e dopo Fukushima crescerà ancora, mentre quello di un pannello fotovoltaico è sceso del 55%; in Germania, già oggi, gli addetti al nucleare sono 30 mila, quelli delle rinnovabili 340 mila: sono i dati forniti per la campagna referendaria per il “Si”.

Cosa poco conosciuta è che il reattore EPR, quello che vorrebbero portare in Italia, è stato bocciato in sicurezza dalle agenzie nazionali di Gran Bretagna, Finlandia e Francia.

“Questi sono solo alcuni dei dati che cerchiamo di diffondere per sensibilizzare l’opinione pubblica, nello specifico quella di Torre Annunziata,  sulla questione nucleare – afferma Telese – ma ci scontriamo contro la totale disinformazione messa in atto dal governo per evitare che si raggiunga il quorum al referendum. Si vuole tornare all’energia nucleare, ma non si parla del gravissimo problema collaterale dello smaltimento delle scorie radioattive, degli altissimi costi di gestione degli impianti, dei venti anni che occorrono ai reattori per entrare a pieno regime e delle tecnologie impiegate che, proprio tra venti anni, saranno superate e obsolete. I cittadini, invece, devono sapere e debbono poter scegliere democraticamente!”

“Nelle prossime settimane ci sarà un incontro con l’amministrazione comunale e chiederemo ai consiglieri di esprimersi a favore del referendum perché Torre ha una storia referendaria poco gratificante – continua Telese – Negli ultimi anni non ha mai raggiunto il quorum, soprattutto nella parte sud. E per tale motivo è anche stato previsto un ‘Rovigliano day’, affinché anche i cittadini delle periferie siano coinvolti e informati. Ogni venerdì avremo delle postazioni nei mercati settimanali; il sabato pomeriggio saremo a piazza Imbriani; faremo volantinaggio fuori le parrocchie: il nostro fine non è solo far prevalere le ragioni del Si, ma spingere la gente di Torre a votare e ad esprimere il loro parere”.

 
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