Un’attenta e affollata assemblea di cittadini ha partecipato, venerdì pomeriggio, nel salone della biblioteca comunale, all’inaugurazione di “Italia Mia – Il Risorgimento a Torre Annunziata”, la mostra organizzata dall’assessorato alla Cultura del comune oplotino.

Un percorso guidato tra gli antichi testi dal 1820 al 1870, custoditi gelosamente nei locali della biblioteca Ernesto Cesaro, ai quali l’amministrazione comunale, nella figura dell’assessore al ramo Maria Elefante, ha voluto rendere omaggio con l’esposizione al pubblico.

La biblioteca Comunale “Ernesto Cesaro”, illustre concittadino e matematico di fama europea morto tragicamente nel 1906, è stata istituita nel 1907. Contava, allora, circa 2000 volumi, gran parte dei quali provenienti dalla biblioteca del Convento dei Padri Alcantarini. Oggi possiede un patrimonio librario di oltre 11.000 volumi, nonché di un “fondo antico” di circa 1.600 opere. Dispone, inoltre, di materiale audiovisivo e di una sezione periodici che conta 252 titoli.
La biblioteca è aperta a tutti: chiunque può accedere ad essa per utilizzare i fondi e i servizi, senza alcuna distinzione, restrizione od obbligo se non quello di rispettare regole, modalità e cautele stabilite dal regolamento della stessa. I volumi sono ordinati secondo il sistema di classificazione decimale Dewey (CDD) e catalogati secondo standard catalografici internazionali (ISBD M). In sala consultazione è a disposizione degli utenti un catalogo cartaceo per: Autori;Soggetti;Classi;Titoli.
L’uso dei cataloghi è libero e a richiesta è possibile, sotto la guida dell’impiegato addetto, visionare anche quello elettronico. Per maggiori informazioni: 081.535.8241
Tra gli autori dei testi presenti una menzione particolare meritano: Giovanni Gherardini del 1853, Giuseppe Grassi del 1856, Vincenzo Monti del 1842, Basilio Puoti del 1842 e Niccolò Tommaseo con “Dizionario della Lingua Italiana”, edito dalla Società L’Unione Tipografica – Editrice Torinese “ 1861 – 1879.

E ancora Amicarelli con un volume del 1870 dal titolo “Della Lingua e dello stile italiano”; il “Dizionario delle voci dubbie italiane” del 1828; Court de Gebelin del 1829 con “Storia naturale della parola”, stampato dalla tipografia del Reale Albergo de’ Poveri di Napoli. Infine, tra gli innumerevoli testi, va citato il libro del 1862 di Vecchi e Augusto C. dal titolo “Garibaldi e Caprera”, che ha riscosso un enorme successo tra gli ospiti del salotto culturale della biblioteca di corso Vittorio Emanuele.

Alla manifestazione hanno partecipato il docente dell’Università di Napoli “Federico II”, Domenico Giorgio, che ha intrattenuto i convenuti sulla questione della lingua dal “napoletano all’italiano”, e Maria Rosaria De Divitis, presidente regionale del FAI, che ha evidenziato le bellezze artistiche e culturali della cittadina oplontina.

Ad allietare i presenti, la musica e la voce del coro Polifonico Salesiano Olplontis che, diretto da Giuseppe Collaro, ha eseguito canti patriottici scritti dal 1847 al 1918. L’esordio è stato affidato all’”Inno di Mameli”del 1847, per poi passare a canti popolari delle varie regioni, da nord a sud. A seguire, una carrellata di testi classici della canzone partenopea.

(Foto di Paolo Borrelli)

 
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