Giovedì 3 marzo, alle 16.00, nel salone delle Terme Vesuviane si terrà il convegno su “Intervento educativo sui minori immigrati” organizzato dall’Ambito Sociale N15 che copre i comuni di Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase.

L’obiettivo è in primo luogo quello di effettuare un’indagine conoscitiva sulla presenza di minori extracomunitari e Rom, di età compresa fra i 4 e i 14 anni, regolari e non, presenti nelle aree interessate, nonché un’analisi del livello di integrazione di questi ultimi, al fine di comprendere le reali difficoltà di inclusione sociale percepite dagli stessi e far emergere maltrattamenti ed abusi subiti.

A tal fine, oltre ad una costante attività formativa indirizzata a quanti sono interessati a questo grave fenomeno, si è pensato di fondare la ricerca sul lavoro di èquipe, costituita da psicologi, assistenti sociali, sociologi e mediatori familiari, proprio in considerazione della complessità dei percorsi evolutivi dei minori  immigrati e del loro ambiente sociale.

La presenza in Italia di minori immigrati non accompagnati è un fenomeno recente e tuttavia in forte crescita. La carenze di strutture di accoglienza e di una legislazione che li tuteli pienamente rende vulnerabili questi bambini e adolescenti, spingendoli verso i margini della società, dove sono esposti a varie forme di sfruttamento o coinvolti in attività delinquenziali.

La consapevolezza, maturata negli anni, degli elementi di diversità di cui i minori stranieri e i minori rom sono portatori, ha stimolato le strutture sociali, le istituzioni e gli operatori tutti ad un profondo ripensamento sulle proprie pratiche di intervento. Pertanto, questa indagine nasce con l’intento di suscitare un più ampio confronto sulle strategie da affrontare sui maltrattamenti e sugli abusi dei minori immigrati.

Partner dell’iniziativa è l’ associazione P.A.I.D.E.I.A. Onlus sorta nel 1997 per volontà di esperti professionisti operanti con diverse competenze nel campo degli abusi ai minori e sul disagio minorile. Il suo scopo è quello di incentivare la ricerca scientifica e le buone prassi d’intervento su sospetti abusi e maltrattamenti, su traumi reali per la presa in carico di bambini e adolescenti.

A tal fine essa provvede a pubblicizzare la corretta informazione sulla pedofilia, sia con la presenza attiva nelle scuole, sia fornendo corsi formativi a insegnanti, assistenti sociali e genitori per riconoscere i segnali dei disagi minorili e procedere in maniera risoluta ed efficace.

Il suo gruppo di lavoro si compone di psicologi, assistenti sociali, pedagogisti, sociologi, psicoterapeuti, pediatri, esperti criminologi, neuropsichiatri, giudici, avvocati, da offrire un’opportuna valutazione in ogni caso di sospetto abuso o della presa incarico terapeutica delle vittime e dei nuclei familiari.

 
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