Il racket e l’usura al centro del dibattito tenutosi oggi pomeriggio a Palazzo Criscuolo. Nelle festività natalizie raddoppiano le cifre richieste ordinariamente dalle organizzazioni malavitose.

Non molto positivo il bilancio annuale sulle denunce presentate da chi si è visto coinvolto in richieste illecite da parte di emissari dei clan malavitosi della zona. Le aspettative erano molto maggiori dato il grande schieramento di forze dell’ordine messe in campo per sconfiggere la criminalità e gettare le basi per un futuro più tranquillo per i commercianti e imprenditori oplontini.

A dichiararlo, nel corso del convegno svoltosi oggi alla presenza di sindaci e rappresentanti delle Forze dell’Ordine, è stato il presidente di Libera- Alilacco Amleto Frosi che, dopo aver monitorato le denunce di pizzo arrivate in città, si dichiara non pienamente soddisfatto dei risultati della campagna condotta.

Dal 2007 ad oggi, sono venticinque i sindaci della Campania che hanno aderito alla “Consulta Anticamorra” e, nonostante sono stati fatti svariati passi avanti, ancora oggi una buona percentuale degli esercizi commerciali e delle imprese paga il racket, che va per i piccoli esercenti dai 500 euro mensili ordinari ai 1000 nelle festività natalizie, e dai 5.000 ai 10.000 per le medie imprese. Denaro utilizzato poi per sostenere le spese legali o utilizzati per il sostentamento delle famiglie degli affiliati finiti in carcere.

Altro dato raccapricciante che emerge dallo studio di atti giudiziari  e processuali e che la mano tesa della camorra si allunga anche sugli appalti, sottraendo un importo che va dal 3% al 5% degli introiti. Anche le ristrutturazioni condominiali fanno gola alla malavita e fruttano dai 15.000 ai 30.000 euro.

Per quanto concerne l’usura, il volume d’affari che muove il rapporto tra usuraio e usurato è pari a 250.000 mila euro annui, con un tasso d’interesse che tocca il 10% mensile anticipato. E il fenomeno non coinvolge solo le piccole e medie imprese, ma anche il settore pubblico, in un momento di grave crisi economica.

“Il nostro territorio deve ritrovare la forza di essere comunità – ha dichiarato il sindaco Giosuè Starita – valorizzando le proprie radici e condividendo le regole del vivere civile. Tutte le parti coinvolte devono svolgere il proprio ruolo e noi stiamo lavorando proprio in questo senso”.

Attualmente sono sei i procedimenti giudiziari in corso per il reato di estorsione e due quelli per racket.

(Foto di Paolo Borrelli)

 
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