Gazebo Lav per campagna microchip gratuito

Seconda tappa mariana della campagna Lav per il microchip gratuito e la registrazione all’anagrafe canina. Iniziativa nata nell’ambito dell’intesa con Comune e Asl per interventi di contrasto al randagismo, sulla scia dei risultati ottenuti con il progetto “Cave Canem” organizzato con l’ex commissario straordinario per gli Scavi di Pompei Marcello Fiori. Prevista l’apertura di una sede Lav a Pompei.

Per tutta la giornata di domenica 31 ottobre uno gazebo a piazza Bartolo Longo, davanti alla casa del Pellegrino, avvertiva i passanti, con un cartello, della possibilità di microchippare gratuitamente il proprio amico fedele e di registrarlo all’anagrafe canina. Un’operazione semplice, veloce, ma di fondamentale importanza in una regione, la Campania, che stando all’ultimo censimento del 2007, accoglie circa 70mila randagi; parimenti in una città, Pompei, che insieme a turisti e pellegrini vede crescere di anno in anno la popolazione dei piccoli amici a “quattro zampe” abbandonati senza pietà dai loro padroni.

Il messaggio dell’iniziativa – che, nelle intenzioni dell’associazione, potrebbe diventare un appuntamento fisso – è in netto contrasto con ciò che ha stabilito il decreto n. 54 del 30/09/2010 della Giunta regionale della Campania, che al punto n° 24 introduceva il pagamento dei ticket per l’iscrizione all’anagrafe canina e per il passaggio di proprietà, rispettivamente di 10 e 5 euro, in precedenza gratuite. Le proteste della Lav hanno contribuito alla sospensione del provvedimento.

“Con il microchip – spiega Giacomo Bottinelli, responsabile Adozioni Lav – si tutela innanzitutto la salute e la sicurezza dell’animale, sia nei casi di smarrimento che di abbandono. Iscriverli all’anagrafe vuol dire proteggerli e nel contempo portare avanti un messaggio di civiltà nella lotta al randagismo”.

Diffodere questa “presa di coscienza”, rivela lo stesso Bottinelli, non è facile perché troppe sono le resistenze che s’incontrano tra le persone, legate a una scarsa, e in molti casi scorretta, informazione sull’argomento. “Ho paura che possa senitre dolore” oppure “E se un domani dovesse provocargli dei disturbi”. Niente di più falso. L’inoculazione del microchip è totalmente indolore e non provoca alcun fastidio all’animale; semmai, al contrario, gliene risparmia non pochi.

Contro questa mentalità la Lav cercherà diffondere l’utilizzo del microchip nella terza e ultima tappa di domenica 28 novembre. Per effettuare la registrazione bisogna munirsi di carta d’identità e codice fiscale. Al termine delle operazioni di microchippatura verrà rilasciato un documento ufficiale che attesta la proprietà del cane. Un impegno che l’associazione impegnata da trent’anni contro la barbara pratica della vivisezione porta avanti con i propri mezzi e grazie alla collaborazione di volontari del posto. Tra questi ci sono il veterinario Pasquale Riso e sostenitori della Lav come Caterina Acanfora. Non ha fatto mancare il proprio sostegno l’Amministrazione comunale di Palazzo de Fusco, che ha patrocinato l’iniziatva, accollandosi i costi dell’energia elettrica e della connessione internet.

Un’intesa, quella tra Comune e Lav, che potrebbe portare buoni frutti stando alle premesse gettate nel corso del vertice tenuto a settembre insieme ai responsabili dell’Asl, all’Assessore alle Politiche sanitarie e Prevenzione Andreina Esposito e al dirigente del Settore Tecnico, Ecologia e Ambiente Michele Fiorenza. In quella sede, ricorda Bottinelli, si è convenuto su una serie di misure da adottare per il contrasto al randagismo. Individuati due piani di intervento: sterilizzazioni e microchip.

“Dopo i risultati ottenuti con il progetto Cave Canem – riprende Bottinelli – con ventisei adozioni di trovatelli, c’è la forte volontà da parte nostra, d’intesa con le istituzioni locali, di rafforzare l’impegno sul terriorio di Pompei, anche attraverso l’apertura di una sede”.

 
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