Gazebo Lav per campagna microchip gratuito

La lotta al randagismo sul territorio di Pompei sembra aver preso la direzione giusta. Dopo l’approvazione in giunta della bozza di protocollo d’intesa presentata dalla Lav a febbraio, è prevista per venerdì 8 l’approvazione definitiva del progetto denominato “I cani di Pompei 2011“.

Per quella data si ritroveranno a Palazzo de Fusco, per la sottoscrizione dell’accordo, l’Assessore alle Politiche sanitarie e Prevenzione Andreina Esposito, il dirigente del Settore Tecnico, Ecologia e Ambiente Michele Fiorenza, i responsabili della Lega Anti Vivisezione, un rappresentante della Soprintendenza Speciale ai Beni Archeologici di Napoli e Pompei e uno dell’Asl Napoli 3 Sud.

Il progetto messo a punto dalla Lav nasce come prosecuzione dell’attività di prevenzione e contrasto del randagismo iniziata nel 2009 nell’area archeologica con il progetto “Cave Canem” organizzato con l’ex commissario straordinario Marcello Fiori.
Un’azione che prevede piani d’intervento: ridurre numericamente la presenza di randagi; fare attività di prevenzione al fenomeno sensibilizzando la comunità locale; promuovere gli interventi di sterilizzazione e registrazione in anagrafe canina; tutelare la salute dei cani abbandonati e favorirne l’adozione; organizzare giornate di microchippatura gratuita.
Coinvolto in quest’azione anche il corpo di Polizia Municipale al quale saranno dati in dotazione due lettori microchip per effettuare controlli e registrazione dei cani randagi.

L’impegno della Lav a Pompei muove dalla volontà di fronteggiare l’emergenza del fenomeno “randagismo”, che qui tocca soglie preoccupanti dovute in parte ai considerevoli flussi di turisti e pellegrini. Tanti cuccioli infatti arrivano qui seguendo gruppi di stranieri o pellegrinaggi organizzati dai diversi comuni del Napoletano.
Per arginare il fenomeno, l’ente che da oltre trent’anni si batte contro ogni forma di sfruttamento e violenza sugli animali umani e non umani, sull’ambiente e gli ecosistemi, ha garantito mensilmente la propria presenza sul territorio mariano, portando avanti una campagna di sensibilizzazione dei cittadini. In tale ottica rientrano le tre giornate di microchippatura gratuita che hanno prodotto l’iscrizione all’anagrafe canina di 52 cani.

“L’obiettivo è di radicare ulteriormente la nostra presenza a Pompei – spiega Giacomo Bottinelli, responsabile Adozioni Lav – con la possibilità da qui a qualche anno di arrivare all’apertura di una sede territoriale. Sarebbe un grosso traguardo visto che a livello regionale ne esiste solo una a Napoli oltre a due Punti di riferimento a Salerno e Avellino”.

Nocciolino, salvato a via Zabatta


L’apertura di una sede territoriale è soltanto l’ultimo step di un lungo percorso di crescita richiesto a una sezione locale della Lav. Il primo stadio è quello del “Gruppo attivo” composto da soci che portano avanti un’attività legata a un’emergenza specifica. E’ il caso di Pompei dove si è creato un sodalizio di persone, rappresentato da Caterina Acanfora, impegnate nella lotta al randagismo.

Il successivo step prevede il riconoscimento quale “Punto di Riferimento” della Lav, basato su un incarico fiduciario concesso a una singola persona dal Consiglio Direttivo Nazionale.
Solo quando si raggiunge un numero di soci sufficiente (25 è la soglia minima per i comuni al di sotto dei 100mila abitanti) unitamente a una propria autonomia d’azione nel promuovere campagne di sensibilizzazione su diversi temi, nel raccogliere fondi e coinvolgere istituzioni del territorio in iniziative di carattere legislativo sul tema della vivisezione, si può ambire alla dignità di “Sede Territoriale” Lav.

 
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