Grazie all’impegno di un comitato cittadino composto dal prof. Fabio D’Astore (presidente), Martino Nicolazzo (imprenditore calzaturiero), Alessandro De Lorenzi (dottore), Luigi Marrella (professore), Giuseppe Rausa (professore in pensione) e con una raccolta fondi che ha coinvolto cittadini, associazioni e scuole, hanno consegnato ai cittadini di Casarano, con una manifestazione solenne, il monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale.

L’opera è stata realizzata nel 1927 da Renato Brozzi, scultore personale di Gabriele D’Annunzio. A interessarsi del restauro è stata la ditta di Luciana Margari (LM restauri), che con un duro lavoro durato circa sette mesi ha messo a nuovo la spettacolare statua della vittoria alata “unica al mondo nel suo genere”.

Dopo, una breve documentazione del comitato, svoltasi nell’aula del palazzo De Lorenzi, ci si è trasferiti in piazza Umberto I, dove è situata la statua, per la consegna ufficiale del monumento.

Cenni storici: Il Monumento ai Caduti della Grande Guerra della città di Casarano venne ideato e realizzato dallo scultore Renato Brozzi, poliedrico artista vicino a Gabriele D’Annunzio e noto per le sue opere d’arte decorativa, nell’immediato dopoguerra.

Nell’ottobre del 1927 la “Vittoria alata” fu inviata in treno a Casarano, ove rimase in deposito sino alla sua definitiva posizione, e il 18 maggio del 1929 – con una solenne cerimonia – fu inaugurato il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale di Casarano.

La “Vittoria alata” è uno dei pochi manufatti di grandi dimensioni eseguiti da Renato Brozzi, il quale riprende in quest’opera lo stile e i canoni della scultura classica. Dello stesso artista sono la “Vittoria alata” angolare di Traversetolo (PR) e la sua copia, situata sulla prora della nave Apulia presso il “Vittoriale degli Italiani” a Gardone Riviera (BS).

È, inoltre, da rilevare l’unicità dell’opera della quale non si trovano simili per stile e dimensioni.
Nell’agosto del 1943 il Monumento ai Caduti subì un attacco aereo per opera dell’aviazione inglese: nei pressi fu sganciata una granata e furono sparati colpi d’artiglieria causando la morte ed il ferimento di numerose persone.

Anche il Monumento fu danneggiato: il lato sinistro della “Vittoria alata” fu colpito da numerose schegge che forarono il bronzo e danneggiarono le parti lapidee.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento