Il mistero svelato – Il Papiro di Artemidoro

Giovedì 27 novembre 2014 – ore 18.00 – nella Sala Conferenze del Palazzo Politecnico di Bari si è svolto l’incontro con Luciano Canfora sul tema “Il mistero Svelato – Il Papiro di Artemidoro”.

Alle ore 18.00 Pio Meledandri – Direttore Artistico del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari, ed il Prof. Vito Albino, Prorettore Delegato per la Ricerca e il Trasferimento Tecnologico del Politecnico di Bari, con la collaborazione di Ennio Cusano, componente volontario dello staff del Museo e tecnico del Politecnico di Bari, hanno presentato lo storico e filologo di fama internazionale Luciano Canfora che ha evidenziato le prove inconfutabili che il cosiddetto ”Papiro di Artemidoro”, anche se considerata opera d’arte, è un falso.

Il papiro di Artemidoro, un voluminoso reperto su cui è riportato un lungo testo in greco antico, è da parecchi anni oggetto di grande studio e dibattito tra i filologi. Tutto iniziò quando nel 1998 si parlò di un papiro, ancora leggibile, che probabilmente apparteneva ad Artemidoro di Efeso, geografo greco del II a.C., le cui opere erano andate perse. I primi che si occuparono della scoperta furono i papirologi Galazza, Kramer e Settis che datarono il papiro tra il I a.C e I d.C , attribuendolo ad Artemidoro.

Nel 2006 il prof. Luciano Canfora dell’Università di Bari, dopo studi approfonditi linguistici e filologici, mise in discussione l’autenticità del papiro che presenterebbe un linguaggio molto lontano da quello del II e I secolo a.C e quindi certamente non utilizzato da Artemidoro di Efeso. Inoltre, la cronologia del testo è molto tarda e quindi incompatibile con il fatto che si trovi su un rotolo di papiro.
A conclusione della sua ricerca, lo storico filologo barese Luciano Canfora conferma che si tratta di una contraffazione, il cui autore è il famoso calligrafo greco Costantino Simonidis (1820-1890), noto falsario che ero riuscito a ingannare studiosi di tutta Europa.

Il prof. Canfora, autore di varie pubblicazioni tra cui il libro “La meravigliosa storia del falso Artemidoro”, scrive: “Il falso risponde anche ad un bisogno intellettuale e pratico: mira a colmare un vuoto, a completare quanto la tradizione avara o l’ingiuria del tempo ci hanno sottratto. Il falso è perciò anche il sogno, e talvolta l’obiettivo, di più di un filologo di genio…

Durante la conferenza Canfora ha anche citato perizie di esperti in fotografia e datazione dell’immagine.