Nella sala espositiva del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari è partito il progetto “L’immagine visiva tra percezione e creatività”.

Le due mostre “Abitare i luoghi, abitare l’anima” – una del 21 gennaio e l’altra del 6 febbraio – visitabili fino al 21 febbraio 2014 – fanno parte di un progetto, sostenuto dall’Assessorato alle Politiche Educative Giovani del Comune di Bari, dedicato a giovani promettenti autori.

Pio Meledandri, direttore del Museo Fotografia Politecnico di Bari, precisa che: “Il complesso rapporto tra la percezione e lo spazio circostante, analizzato e sperimentato nei workshop con Marco Signorini, Luca Panaro ed Olivo Barbieri, diventa la traccia per un’interpretazione visuale dei luoghi e soprattutto una verifica di quel processo intimo, individuale e creativo che porta alla produzione delle immagini fotografiche; sono sono un interessante contributo alle linee-guida.

Nella prima mostra, quella del 21 gennaio, presentavano le loro opere gli autori: Tiziana Bellanova con “Luci nella Notte”; Alessandra Cinquefiori con “Texture (Barcellona la città che cambia); Francesca De Santis con “Hungry World”; Alessandro Fusco con “In a Park” e Margherita Maiorino con la sua “Alice” il mondo fantastico dell’adolescente.

Nella seconda mostra, quella del 6 febbraio, di cui potete vedere alcune foto, Nicola Boccadoro osserva la città nel suo progetto “PERiBARI” proponendoci: “una metropoli che potrebbe rianimarsi anche nei luoghi dove è marcatamente agonizzante”, non tralasciando le sue visite alle periferie.

Mariagrazia Cinelli con “La Bambina e il Mare” analizza lo stupore di una bambina a contatto con la Natura e i suoi principali elementi.

Dalila Ditroilo, appassionata di strutture di interesse storico-artistico, in “Radar” studia l’obsoleto e abbandonato cinema, ma anche il suo “rifiorire” in un prossimo futuro.

Elena Pezzetta, la più giovane degli autori, in “L’instant c’est moi”, per capire e “creare”, proietta le sue emozioni all’esterno, i suoi ricordi di bambina nel reale.

Giulio Spagone con “Skyline” ci regala, dai fori stenopeici di una tapparella sollevata piano, immagini di luci, bagliori, colori che danzando guardano al mondo.

 
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