Nella Sala Murat in Piazza del Ferrarese a Bari dal 21 al 24 novembre 2013, si è svolta la mostra “l’Arte prende il Volo” con il patrocinio dell’ Assessorato allo Sport ed alla Cultura del Comune di Bari e del CONI Puglia.

In esposizione le opere dello scultore Giacomo Gesmundo con le sue particolari maschere apotropaiche, dell’artista Michele Boragine con “Pietre scolpite” e lo scultore prof. Gioacchino D’Elia con “Il Legno e l’Anima”.

Al centro della sala era esposta una macchina fotografica di “Flying Cinema – Il cinema dal cielo”, utilizzata per filmare panoramiche dall’alto nei film e la mostra ”Esposizione di aerei e opere d’arte” dell’Associazione sportiva di volo ”Aereo Club d’Italia Ceraso – Il nido delle Aquile”, aviosuperficie di Murgia Ceraso ed Altamura. L’associazione organizza corsi di abilitazione trasporto passeggeri a bordo, pilotaggio VDS ultraleggero e avanzato, uso della radio aeronautica di bordo e così via.

Le sculture di Gioacchino D’Elia, uno degli espositori della mostra “l’Arte prende il Volo”, sembrano “spiccare il volo” in quanto creazioni innervate di energia, genuine, con una forte verticalità e leggerezza, dove il legno, materiale utilizzato, anche se pesantissimo, sembra piegarsi docilmente al suo volere. Nelle sue forme astratte di varii tipi di legno, si coglie un profondo sentimento di umanità.

Lo scultore terlizzese racconta della sua una vita dedicata all’insegnamento di disegno tecnico e tecnologia del legno presso il Centro di Addestramento di Noci, di disegnatore progettista per la costruzione di telai per la tessitura in Francia, del suo ritorno in Italia, per ragioni sentimentali, dove riprende l’insegnamento di macchine utensili e aggiustaio al Centro di Addestramento di Terlizzi, di Andria, dell’insegnamento tecnico pratico presso l’Istituto Professionale di Andria, Barletta per poi approdare nella dirigenza della sede di Terlizzi che lascia quando, vincitore di concorso come insegnate di educazione tecnica, continua la sua carriera presso la Scuola Media Statale. Nel 2005 decide di dedicarsi alla lavorazione di oggetti e soggetti in legno che espone in tre mostre personali a Terlizzi nell’anno 2009, a Modugno ne 2012 ed a Corato nel 2011. Le sue creazioni sono molto apprezzate.

La figlia Anna D’Elia scrive: Ha nutrito negli anni un tale amore per l’arte da assimilare l’anelito alla bellezza e decidere di comunicare attraverso il linguaggio scultoreo. La capacità manuale è stata il mezzo con cui esprimere la sua creatività e realizzare l’intima connessione tra pensiero e forma, tra sé e materia. L’indagine dei materiali non è solo una questione tecnica, ma una componente irrinunciabile per poter dialogare con la natura, cioè fare scultura. Per lui, non con qualsiasi materiale, ma con il legno, prediletto da sempre.

 
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