Settimana Santa
La giornata del Giovedì Santo, tra i riti della Settimana Santa che chiude la liturgia penitenziale con la processione del Venerdì Santo, è dedicata all’adorazione di Cristo, al ricordo della Sua ultima cena ed al gesto simbolico della lavanda dei piedi. In questo giorno è tradizione visitare le chiese – il cosiddetto rito dei “Sepolcri”.
Anche a Bari ieri sera, dopo la Messa vespertina, i cittadini sono “andati per sepolcri”, hanno visitato le chiese, parrocchie e confraternite, soprattutto quelle nei vicoletti della Città Vecchia – il bel borgo antico – tutti in coda in profondo silenzio religioso ma anche con grande curiosità verso gli addobbi degli altari – appunto dei Sepolcri.
Molto affollate erano il Duomo di San Sabino e la Basilica di San Nicola ma anche le importanti chiese di San Giuseppe, la Confraternita dei Santi Medici, la chiesa di Sant’Anna, San Marco, Santa Scolastica, Santa Chiara, Santa Maria degli Angeli, l’Ariconfraternita Maria Santissima del Carmine e per concludere a quelle piccolissime di Santa Lucia e della bizantina San Giovanni Crisostomo, aperte in pochissime occasioni all’anno.
La visita dei Sepolcri (l’usanza vuole che si visitino da cinque a sette chiese) si è protratta fino a notte inoltrata e molti baresi hanno anche gustato le famose “sgagliozze” (polenta cucinata, fatta asciugare su canovacci, tagliata a riquadri e fritta in grandi padelle colme di olio) che in più parti del borgo antico venivano servite.
Il termine “Sepolcro” è un termine improprio in quanto Cristo non è ancora morto e indica l’altare cioè quello spazio dove è accolta l’Ostia consacrata e conservata in un apposito contenitore (il tabernacolo è vuoto e aperto per significare l’assenza fisica di Cristo) fino al pomeriggio del Venerdì Santo.
In segno di cordoglio le campane sono silenti e le chiese si spogliano dei loro addobbi e l’altare diventa luogo di raccolta di doni che rappresentano l’umiltà: vino e pane simboli dell’Eucarestia che richiamano l’Ultima Cena e la Passione di Cristo, fiori bianchi che simboleggiano l’augurio della Sua resurrezione affinché Egli venga di nuovo ad illuminare e a ridare gioia agli uomini e i germogli di frumento e legumi, fatti crescere per la Settimana Santa al buio sul cotone bagnato posto sul fondo di un piatto.
● Foto 1: Chiesa SS. Maria degli Angeli
● Foto 2: Duomo di San Sabino
● Foto 3: Basilica di San Nicola
● Foto 4: Arciconfraternita della S.S. Trinità e dei S.S. Medici
● Foto 5: Chiesa di Santa Chiara
● Foto 6: Arciconfraternita Maria S.S. del Carmine
● Foto 7: Chiesa di Santa Scolastica
● Foto 8: Chiesa di San Marco
● Foto 9: Chiesetta di Santa Lucia
● Foto 10: Chiesetta di San Giovanni Crisostomo
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peiro:
Bel reportage Diana, grande partecipazione di Donne. Saluti...
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peiro:
bel reportage, grande partecipazione di donne, ciao Diana...
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Diana Cocco:
Ciao Giovanni...
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peiro:
Grazie Diana...
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Diana Cocco:
Già, sentiremo...
Commenti (6)
Diana Cocco (Senior) scrive:
Buona Pasqua a tutti!
lindor scrive:
buona Pasqua a te! reportage davvero interessante!
Diana Cocco (Senior) scrive:
grazie nico – auguri
SuperAdi scrive:
Buona Pasqua anche a te, bel fotoreportage!
Rossella De Amici scrive:
Complimenti per il bel reportage e Buona Pasqua!
Diana Cocco (Senior) scrive:
Buona Pasqua Adalberto e buona Pasqua Ross – kisses