Come nasce una scarpa
Dopo le feste natalizie si ricomincia a lavorare, con l’inizio del 2012, presento il mio primo reportage in una nota azienda calzaturiera di Casarano riguardante le fasi di montaggio di una scarpa.
Casarano all’origine era una cittadina esclusivamente agricola, poi nel corso degli anni si è evoluta trasformandosi in industriale, grazie a delle persone che hanno investito sul settore calzaturiero, diventando così uno dei centri più forti del settore del salento, esportando in tutto il mondo il prodotto scarpa.
Una di queste aziende su tutte è la ditta Filanto che tutt’ora, malgrado la forte crisi che ha colpito il settore, riesce ancora ad essere sul mercato.
Foto 1 preparazione forma con soletta
Foto 2 gambratura dello sperone
Foto 3 montaggio anteriore tomaia su forma
Foto 4 montaggio posteriore tomaia su forma
Foto 5 battitura con martello
Foto 6 preparazione colore scarpa con prima spazzolatura
Foto 7 grattatura della base montata
Foto 8 masticiatura suola e tomaia, e incollaggio e pressatura tomaia su forma con suola
Foto 9 inserimento sottopiede, inserimento lacci e cucitura tomaia su suola
Foto 10 finisch finale e controllo prodotto con scatolatura
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Commenti (7)
Vincenzo491 (Senior) scrive:
Interessante, molto interessante, le portiamo ai piedi ma non immaginiamo minimamente che in ogni scarpa ITALIANA c’è tanto lavoro, professionalità, qualità e passione! Come diceva qualcuno: a noi c’ha rovinato la cina!
peiro scrive:
ciao Vincenzo,hai detto bene,io ci lavoro da da 34 anni in questo settore,ti aggiungo che per ogni articolo e modello cambiano varie tecniche di lavoro,e i modellisti devono sempre trovare innovazioni per essere competitivi sul mercato,se compri un paio di scarpe ti consiglio di prenderli in materiale in pelle e non sintetico xche il piede deve respirare,( non soffrire!!!). Per quanto riguarda la Cina i colpevoli siamo stati noi Italiani che abbiamo dimostrato a loro come si fa una scarpa,gli abbiamo ricevuti con le loro telecamere,e successivamente sono andati dei tecnici( strapacandoli!!!) a imparare il lavoro.Però il nostro ” MADE ITALY ” rimane alla GRANDE.
Saluti
Matteo Di Bello (Redazione) scrive:
Queste foto mi hanno consolato. Ho avuto la prova che in Italia si producono ancora scarpe!
Purtroppo le rigide regole del mercato hanno ucciso soprattutto il settore tessile e calzaturiero: se lì tutto costa pochissimo non c’è via di scampo.
E’ noto che questo significa meno posti di lavoro, inferiore potere di acquisto… e chi comprerà ciò che arriva dall’estero?
Vedo da anni un serpente che si morde con gusto la coda!!
Ma quanto potrà durare ancora?
cybershoter scrive:
Interessante reportage che mette in rilievo l’arte del settore tessile e calzaturiero Italiano. Certo e’ vero, restano poche aziende calzaturiere, ma il Made in Italy in questo settore e’ sempre riconosciuto in tutto il mondo come di grande qualita’.
Grazie per aver pubblicato questo reportage
MAURY54 scrive:
Grazie Peiro,
per il tuo commento lasciato sul mio Réportage: Nikolajewka.
Complimenti a te per questo bel Réportage, seguito con le foto in tutti i particolari della creazione di una scarpa. E come scrive Matteo è una prova che in Italia si producono ancora scarpe.
Dirti BRAVO con la posizione che hai, forse lo trovi banale.
Un saluto
Maurizio
Rosy76NA scrive:
Molto interessante!
Diana Cocco (Senior) scrive:
molto interessante – bravo giovanni