Le migliori descrizioni, estate 2012
Chissà quale grande mano invisibile, ai tempi, ha seminato paesi che sono germogliati nei posti più disparati; con nomi che ad un primo ascolto nulla sembrano dire; che ci si va solo per qualche dovere specifico o, se sono fortunati, per caso. Questo giro è l’occasione per rendere giustizia a qualcuno di questi centri. Magari, se distrattamente quest’estate ci siete passati nelle vicinanze, ne riconoscerete qualcuno.
marelys ci descrive l’armoniosa integrazione di Semproniano con la natura:
La strada serpeggia tra i colli nel verde e oro della Maremma e appare il borgo raccolto intorno al nucleo antico. Silenzio e natura, anziani seduti davanti alle porte, alberghi di charme un po’ nascosti, ritmi lenti. A pochi km l’incanto medievale di Rocchette di Fazio: un grumo di case di pietra intorno alla piazza, un tripudio di gerani rossi, i resti della rocca a dominare le gole dell’Albegna.
Pieve di Cadore possiede invece ottime referenze, e il nome ce lo fa michela venturini:
Pieve… guardando attorno sembra veramente un dipinto, il destino ha fatto si che qui nascesse il Tiziano… forse ispirato proprio da questo bellissimo paese, di particolare interesse la casa sua natale e ancora la grande e armoniosa Piazza del Tiziano. E poi perché no… un gradevole aperitivo seduti al caffè Tiziano non guasta!
Celle di San Vito riserva un’anima poliglotta. Michele 59 l’ha scoperto così:
Il piccolo borgo si estende tra via Roma con la parte più recente e continua con via Muretto e via Bisaccia per addentrarsi nel vecchio centro. Arrivando si entra in un’enclave bilingue: lo si capisce dalle denominazioni delle strade, ma anche dall’aria che si respira, ancora un po’ straniera; anche ai nostri giorni dopo secoli dall’arrivo dei Provenzali, che fondarono il primo nucleo. Bun venìe.
ritabat ci parla di uno dei bordi dell’Italia, o anche chiamato Tubre:
Tubre è un paese con pittoreschi vicoli e molto ben curato; si trova sulla strada che unisce la val Venosta con la Svizzera (val Monastero) ed è l’ultimo paese in territorio italiano. Possiede edifici risalenti al “Romanico”: il più importante è l’ospizio di San Giovanni una piccola chiesa con annessi edifici per i pellegrini. All’esterno sulla parete nord un affresco raffigurante San Cristoforo.
Se l’orizzonte è piatto, si fa fatica a riconoscere Mortara dagli altri centri della Pianura. Paola S ci fornisce qualche dritta:
Mortara si trova nel mezzo della Lomellina, famosa per le distese di riso. La cittadina è piacevole, con alcune belle piazze ordinate, in particolare piazza mons. Dughera, con la fontana che sgorga dal selciato e il bel duomo dedicato a San Lorenzo. Interessante anche l’edificio del municipio. Famosa la specialità culinaria del salame d’oca.
Salendo a Torriana invece, come Alice Grussu avrete solo l’imbarazzo della scelta su quale lato affacciarvi:
Se vi trovate nella splendida Valmarecchia, è d’obbligo una tappa a Torriana!
In cima al monte si trova l’antico borgo di Scorticata, con la rocca e i resti della chiesa da cui è possibile godere di una vista panoramica a 360° che toglie il fiato! Andando sulla cima del secondo colle roccioso si arriva alla Torre Quadrata. Consiglio anche una visita notturna al leggendario Castello di Montebello!
Abbiamo parlato di piccoli centri usando la metafora dei semi; alla fine di questo lungo articolo parliamo di un centro grande e conosciuto, fiorito mirabilmente sull’acqua. Venezia non si arriva mai a conoscerla tutta, ed ogni stagione sembra una città diversa. La preferita di etchaberry è questa:
Magica ammaliante illusoria città d’amore e morte. Per me va visitata in inverno e dopo una veloce passeggiata in Piazza San Marco, la visita del Palazzo Ducale ed eventualmente del Museo Correr bisogna percorrerla a caso per farsi incantare dai suoi tanti campielli. Da non mancare la visita della cattedrale dell’isola di Torcello ed un’altra passeggiata al Lido. Mi raccomando… in inverno!
Soave e Serenissima.
(Foto di romy popona, davidfreguia, Sebastiano Iervolino, Gg60, maria maddalena, scorpione2008, Giuseppe Rubini)
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Bel reportage Diana, grande partecipazione di Donne. Saluti...
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