porto di Gallipoli

Infiniti e unici. Sono i ritratti di un luogo, di una città: infiniti come gli sguardi di chi si trova ad osservarle; unici come gli approcci sensoriali di chi sceglie di esplorarle. Ogni ritratto è una risposta a un’aspettativa, una curiosità, un dilemma se è vero, come scriveva Calvino, che “d’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda” (Le città invisibili, 1972).

Oltre 5mila le risposte condivise su Desc, lo spazio di Comuni-Italiani.it destinato agli utenti che vogliono lasciare le loro impressioni sui comuni che vivono quotidianamente o che hanno visitato di recente, per lavoro o svago. Descrizioni brevi e originali che presentano le città attraverso aspetti noti e meno noti e filtrati dalla sfera emozionale di ogni visitatore.

Uno scrigno prezioso di informazioni ed esperienze che Comuni-Italiani.it vuole portare al’attenzione dei lettori di Notizie, pubblicando ogni mese, a partire da adesso, una rassegna delle migliori desc.

Si parlava di risposte. Una risposta al desiderio di sentire il mare in tutti i suoi aspetti l’ha data Gallipoli a Paola Perna che della splendida località salentina scrive: “La città ti accoglie con un abbraccio profondo e un aroma che sa di mare e di pescato. Vicino al porto, non solo arte, ma anche cultura popolare e tradizioni centenarie; quelle animate da decine di pescatori che ogni pomeriggio, al ritorno dalla battuta di pesca, vendono ancora vivi i frutti del loro lavoro per deliziare i palati di chi da sempre si affida a loro. Ai turisti… solo il profumo!”

Chiusi - duomo di San Secondiano

La sete di conoscenza e il richiamo di luoghi intrisi di storia e mistero sono da sempre le ragioni primarie che spingono l’uomo a recarsi in posti sconosciuti.
Domande alle quali la città senese di Chiusi risponde in maniera egregia, con impronte svelate e altre nascoste in tombe e cunicoli sotterranei, secondo Daniela1946“Di rilevante il Duomo (S. Secondiano) e isolata rispetto ad esso la torre campanaria risalente al XII sec. Sempre sulla via Porsenna il Museo Nazionale Etrusco. Nella piazza XX Settembre, chiamata il Campo, sorse l’antico Palazzo dei Podestà, dei Capitani di Giustizia e poi Comunale completamente trasformato dai rifacimenti ottocenteschi. Di fronte il Palazzo della Fraternita di S. Maria”.

Questo celebre passo del IV capitolo de “I Promessi Sposi”, che introduce la figura chiave di padre Cristoforo: “E’ Pescarenico una terricciola, sulla riva sinistra dell’Adda, o vogliam dire del Lago, poco discosto dal ponte: un gruppetto di case, abitate la più parte da pescatori, e addobbate qua e là di tramagli e di reti tese ad asciugare…” traduce mirabilmente l’atmosfera di poetica sintesi tra natura e storia, tra antico e moderno, che si può chiedere a una città come Lecco. Stefania Berna dipinge così la città manzoniana:

Pescarenico - Lecco

“Il lago e i monti circostanti ne fanno un ambiente unico, dal sapore antico e moderno al contempo.
L’aria manzoniana si respira soprattutto nel quartiere di Pescarenico, di cui lo scrittore descrisse così meticolosamente il paesaggio. Città a tutti gli effetti, cinema, teatri, centri commerciali… ma ancora contornata da un paradiso naturale per chi lo voglia scoprire”.

Spirito di libertà, vivacità, senso dell’amicizia e dello stare in compagnia. E non è una scoperta recente se quasi due secoli lo scrittore Ippolito Nievo elogiava di Bologna le “belle case” e i “bei giardini” e sottolineava positivamente l’assenza di quel lusso provinciale che dice “rispettatemi perché costo troppo e devo durare assai!..”.

Santuario di San Luca - Bologna

Qualità che per Ferdinando Scrascia sono ancora oggi riconoscibili nel capoluogo emiliano: “Dalla torre o sulla piazza grande, lungo i viali o sotto i portici, dalla tangenziale o dai finestrini dell’autobus, dal mercato o dal parco vedi San Luca che ti guarda, dalla sua collina che domina la città che non dorme mai. Quanti ricordi di osterie e concerti, musica e suoni di strada. Quanti sono passati da Bologna e non dimenticheranno mai la sua lezione di civiltà e simpatia”.

Scavare a fondo ed entrare nell’anima profonda di una comunità per coglierne gli aspetti più veritieri, è una richiesta che appartiene non soltanto allo studioso di antropologia, ma a chiunque anteponga, a qualsiasi altro, l’aspetto umano di una città.

Basilica di Santa Croce - Lecce

Una sfida stimolante e per nulla agevole è, secondo un comune sentire, è comprendere la gente di Lecce, come ricorda Paolo MargariBarocca in tutto, lenta, bigotta eppure deliziosa nei suoi tramonti primaverili che avvolgono il centro storico, scrigno di ricordi lontani dalla terra che la circonda, arsa dal sole, il Salento. Si dice che i leccesi siano falsi e cortesi. Cortesemente potrei ammettere di esser falso, ragion per cui quanto affermo non corrisponde a verità. Quindi non è vero neppure che i leccesi siano falsi.

E per questa volta è tutto!

(Foto di Mauro Flamini, Alessandro Graziano, gugusto, Guido Piano, Mippol)

 
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Commenti (17)


  1. belle le descrizioni e belle le foto e bello anche l’articolo


  2. Complimenti agli autori delle descrizioni. Non banali!


  3. wow, ma grazie che bella sorpresa.
    Oggi mi ci voleva proprio. :-)


  4. Grazie a voi tutti che avete letto, commentato ed eletto queste piccole righe che testimoniano il nostro amore per i luoghi che abbiamo vissuto, visitato ed amato!
    Continuate a trasformare i vostri ricordi in descrizioni utili a tutti! :-)


  5. complimentissimi a tutti


  6. bravi che belle descrizioni, fate volgia di venire a visitare tali luogi.


  7. Bella iniziativa, valorizza i luoghi, e le capacità di sintesi degli autori.


  8. Complimenti ragazzi e ragazze!


  9. Ottima sinergia tra le componenti del sito Comuni Italiani, si comincia a delineare un lavoro diverso dai simili esistenti nel web, foto-notizie-descrizioni-articoli-reportage passati attraverso l’occhio e l’esperienza del fototurista, attraverso chi vive i luoghi, attraverso chi li ama, certo…. c’è l’esperienza dell’amore che fa la differenza e non solo il freddo tecnicismo di un sito burocratico ufficiale. Facendo parte del progetto non posso che esserne felice e condividere tale felicità con chi parimenti spende il suo tempo per questa realizzazione, gianniB


  10. Interessante
    Luciano


  11. Che bella idea rendere “vive” le nostre descrizioni. Anche io sono l’autrice di alcune. Ancora grazie agli amministratori. Elisabetta Arici


  12. Complimenti vivissimi.
    Questo articolo, a mio parere, è un piccolo prezioso saggio, anche letterario…
    Molto godibile e goduto.


  13. Grazie per le tue generosissime parole, Francesco. :-)

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