Tarsu: nuovo affondo del laboratorio “Informare per Formare” (IpF) sulla cattiva gestione delle risorse pubbliche e sulle scarse capacità organizzative della Oplonti Multoservizi.

La questione del ciclo integrato dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani continua a tenere banco ed è diventato l’argomento intorno al quale si focalizza l’attenzione di associazioni e consumatori. Il laboratorio IpF fa nuovamente sentire la propria voce e indirizza una lettera agli amministratori per accentrare, ancora una volta, l’attenzione sulla Multiservizi e sul pagamento degli oneri Tarsu.

“Restiamo allibiti osservando quanto accade in questi giorni in merito alla gestione della raccolta dei rifiuti solidi urbani, servizio offerto al Comune di Torre Annunziata dalla controllata Oplonti Multiservi SpA alla modica cifra di 5,5 milioni di Euro, oltre le richieste che periodicamente pervengono di revisione del contratto e altre amenità contabili attraverso le quali si chiedo ulteriori milionate di euro ai contribuenti?
A fronte di questo fiume di euro, che dalle tasche dei cittadini finisce nelle casse della Oplonti Multiservizi, passando dalla Equitalia, osserviamo:

  • Un’isola ecologica che si annuncia in apertura prossima  a Via Roma, tra continui rinvii (una volta manca l’acqua, una volta la luce, una volta non si trova la chiave del cancello, etc..) dove i cittadini, senza alcuna premialità, dovrebbero conferire spontaneamente i rifiuti differenziati, sperando che non diventi solo una discarica autorizzata .
  • Una raccolta urbana per i Commerciati, che chiudendo i negozi alle 20:30 prendono la multa perché il conferimento dei rifiuti è dalle 21:00, una “strategia” messa in atto dal solito “cervellone” utile solo per le casse comunali.

Questi due episodi, ma potremmo citarne decine, sono il sintomo di una sola malattia: commistione mista ad incapacità organizzativa non si sa quanto voluta o casuale. Forse semplicemente riteniamo che chi ha il controllo della raccolta dei rifiuti solidi urbani manchi completamente della nozione di “management operativo”. Un’azienda, oltretutto privata come ci vogliono far intendere siano le partecipate, che si rispetti non può ottimizzare i turni di lavoro, rendendoli comodi e agevoli (vedi il camion della raccolta che alle 8:00 del mattino paralizza Corso Umberto mentre i cittadini accompagnano i figli a scuola)solo per tenere conto delle esigenze delle proprie maestranze e non anche le esigenze dell’azienda e soprattutto, trattandosi di servizio pubblico, anche delle esigenze dei cittadini.

Quando abbiamo paventato la possibilità di ridurre la TaRSU alla notizia “mirabolante 35%” di differenziata raggiunta, l’Assessore Vincenzo Ascione ci ha fatto notare che i calcoli non sono così semplici come li avevamo immaginati ed è già un miracolo non aumentare la TaRSU, come si può dimostrare in modo semplice tenuto conto delle leggi della meccanica quantistica applicate ai moti casuali delle particelle di rifiuti prodotti.

Noi conoscitori delle matematiche elementari ci chiediamo: “Ma non è che tutte queste efficienze organizzative fanno lievitare i costi gestionali del servizio e questi alla fine si ribaltano sul Contribuente sottoforma di maggiore TaRSU? I 5,5 milioni di euro che paghiamo è il minimo indispensabile per gestire questo servizio o è il minimo indispensabile per tenere conto delle esigenze di “gestione” di una partecipata utile solo per qualche poltrona da assegnare a qualche “buggerato della politica” o ad assicurare lo stipendio, sacrosanto per i lavoratori che lavorano, a qualcuno che “seguace della politica dello scambio”non potendo direttamente interessare le casse comunali utilizza quelle della Multiservizi che sempre casse comunali sono?

Potremo mai conoscere il cosiddetto ”disciplinare” che regola il rapporto tra la stazione appaltante e l’appaltatore come si fa in una normale gara d’appalto anche se l’appalto è in house? Potremo mai sapere se esistono le istruttorie che hanno determinato i costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, le istruttorie che determinano i maggiori costi di tali servizi? E soprattutto vi è qualcuno che prima che si passi alla delibera di approvazione dà il suo parere tecnico e di legittimità.

A qualche “Politico” che si esercita ad insinuare che dietro alla nostra associazione ci sia un “Grande Vecchio” gli diciamo: ”noi siamo persone che una testa con dentro un cervello limitato o illimitato che sia ma che ragiona, che non si preoccupa del colore cangiante della coalizione che amministra questo paese ma dà giudizi di merito. A queste persone gli chiediamo di preoccuparsi di amministrare con coscienza, serietà, competenza, oculatezza, parsimonia, disinteresse personale……… Ne potremmo trovare infiniti di aggettivi positivi ma ci fermiamo qua,  ne basterebbero solo alcuni per migliorare le sorti di questa città.

Attendiamo risposte, anche attraverso le pagine di Scientific American, per quanto riguarda il calcolo dei costi della TaRSU, magari utilizzando qualche “artificio contabile” per il risparmio ribadendo con convinzione “CHI NON HA LE CAPACITA’ VADANO A CASA E PAGHI I DANNI”. Non è giusto che noi contribuenti abbiamo maggiori costi per incapacità di gestionali, volendo essere buoni”.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento