Con una lettera aperta al Prefetto di Napoli, al sindaco di Torre Annunziata, agli assessori oplontini e, per conoscenza anche ai Ministri degli Interni Maroni e della Funzione Pubblica Brunetta, l’associazione “Informare per Formare” punta il dito contro gli amministratori locali.

Il motivo è la decisione da parte dell’Ente di non costituirsi parte civile nel processo che avrà inizio il prossimo gennaio e che vede imputati alcuni dipendenti comunali accusati di aver abbandonato ingiustificatamente il loro posto di lavoro.

“Premesso che i dipendenti pubblici e i funzionari hanno motivo di esistere in quanto deputati ad erogare un servizio ai cittadini e per questo percepiscono uno stipendio integrato da premi – spiega Pasquale Guarriera, membro dell’associazione – se nelle ore in cui sono regolarmente pagati dai contribuenti, con tasse e tributi, svolgono attività diverse dalla loro primaria missione o, peggio, abbandonano ingiustificatamente il posto di lavoro, il servizio non può essere erogato, con conseguente danno al cittadino”.

“I giornali locali hanno erroneamente parlato di assenteismo, che è la perdurata assenza giustificata dal posto di lavoro. In questo caso gli imputati risultavano presenti, ma non erano sul posto di lavoro. Qui si parla di abbandono ingiustificato del posto di lavoro, con l’aggravante di essere reiterato e continuato, punibile con il licenziamento e l‘interdizione dai pubblici uffici – spiega la nota dell’associazione – Il danno per tutta la collettività è duplice: da un lato abbiamo erogato stipendi a persone che, invece di svolgere l’attività lavorativa alla quale sono chiamati, hanno utilizzato il tempo per svolgerne altre personali, in luoghi diversi dal posto di lavoro; dall’altro si dà un’immagine di una macchina amministrativa marcia e truffaldina compromettendo ulteriormente l’immagine che Torre Annunziata offre all’opinione nazionale come ‘terra dell’illegalità’, aggravando la già martoriata icona che la nostra amata città offre agli italiani”.

Da queste premesse, parte la richiesta al sindaco Giosuè Starita, di palesare i motivi della mancata costituzione a Parte Civile dell’amministrazione, condonando così il danno arrecato ai cittadini e la conseguente richiesta inoltrata al Difensore Civico di attivare tutte le procedure al fine di recuperare quanto percepito dagli impiegati “furbastri”.


 
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