Il riscatto di Oplontis: può essere definito così l’esito dell’iniziativa “Musei in musica” che ha visto la perla di Torre Annunziata primeggiare tra le altre per numero di visitatori. Quasi un migliaio sono le persone che, in una serata avversa per le pessime condizioni meteorologiche, hanno affollato le stanze della villa di Poppea e hanno ammirato i reperti ritrovati in loco e non esposti al pubblico per mancanza di spazi attrezzati.

E mentre il vicino sito archeologico di Pompei – il più visitato in Italia, secondo solo al Colosseo – che apriva nella notte dedicata alla cultura e agli scavi le Terme Suburbane ha registrato 190 presenze, 840 sono stati i ticket staccati alla biglietteria oplontina davanti a un personale incredulo.

La villa, nella notte di sabato, ha ripreso a vivere e a pupullare di una nuova linfa, segno che attende da troppo un riscatto annunciato, ma mai messo in pratica.
Luci, suoni e ovviamente… l’antica villa di Oplontis, con i suoi dipinti, le sue stanze, protagonista di una serata indimenticabile per quanti hanno avuto l’onore di esserci.

A guidare gli avventori, i membri della sezione torrese dell’Archeoclub “Mario Prosperi” che, visto anche il successo dell’iniziativa, si sono subito attivati per chiedere una nuova mostra dei reperti oplontini.

Unico neo della serata: la mancata comunicazione da parte dell’Ente di aver predisposto un’area parcheggio in via Sepolcri che avrebbe potuto spronare anche chi, per problemi di viabilità, ha preferito rimandare l’appuntamento con la cultura ad una prossima occasione.

 
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