E’ in distribuzione il singolo “Pinocchio” di Ignazio Scassillo, il cantautore oplontino entrato nella prestigiosa biblioteca digitale sulla camorra. Reduce dal successo del brano”Il camorrista”, il cantautore propone il suo secondo singolo che è uno scorcio lucido e tagliente sulla nostra società.
Il singolo è in distribuzione in tutto il mondo nei principali store digitali tra cui iTunes, Amazon, eMusic, Nokia, Imvu e Napster.

In preparazione, invece, l’album che conterrà insieme ai due brani appena citati, testi dal contenuto sia sociale sia personale. La produzione e promozione dei singoli e del cd sono della Contatto Musica, etichetta discografica di recente costituzione che ha come mission la promozione artisti, anche alla loro prima esperienza, purché con talento e voglia di emergere

Ritmo di immediato coinvolgimento e testo squisitamente metaforico sono i principali punti di forza di Pinocchio, un singolo che mentre si fa immediatamente canticchiare dà subito da pensare. Perché nella fiaba di Pinocchio gli eventi prendono le mosse dalla bugia e dal tradimento del senso del dovere, e la catarsi finale è possibile solo con una netta presa di coscienza e assunzione di responsabilità.

L’autore spiega così il parallelismo: «Ho scelto di intitolare una canzone a Pinocchio perché questo personaggio, un burattino di legno, rappresenta me e milioni di persone che in questo momento storico, si sentono abbandonate al proprio destino. Le metafore della fiaba – commenta Scassillo – sono per me uno strumento per denunciare l’incapacità dell’attuale classe politica a governare la nostra Nazione. È da questa convinzione che nasce la parte finale della canzone, dal sospetto che qualora non si trovasse un rimedio, una soluzione, ci lasceranno davvero in balia delle onde.»

Sul fil rouge che, a distanza, fa dialogare il singolo Pinocchio e il singolo Il camorrista sostiene Scassillo: “I due testi, sebbene vertano su tematiche diverse, sono entrambi di denuncia. Un altro legame, meno visibile ma non per questo più labile, è quello della cultura. Credo che nel nostro paese venga sistematicamente calpestata la possibilità di arricchire il proprio baule del sapere. Mi riferisco ai tagli inferti alla scuola, al teatro e a tutte quelle strutture che hanno l’intento di promuovere la cultura attraverso esperienze consolidate in anni di ricerca e di lavoro – continua il cantautore – C’è una frase di un ministro “il paese non può mangiare di pane e cultura”, un’affermazione terribile che dimostra che il Governo ritiene che con l’ignoranza si possa uscire dalla situazione di crisi che stiamo vivendo”.

Per testimoniare le sue convinzioni con la potenza graffiante della sua voce in questo periodo Scassillo è in giro per l’Italia in manifestazioni dal notevole spessore politico e sociale.

 
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