Riceviamo e pubblichiamo l’accorato appello diffuso dalla redazione della web radio oplontina Radio Nuovevoci, in merito all’annosa vicenda delle discariche nel Parco Nazionale del Vesuvio:

Carissimi amici di Nuovevoci,
questa volta il nostro messaggio, purtroppo, non conterrà inviti a manifestazioni canore, spettacoli teatrali o presentazioni di libri.
Scrivo queste parole di getto, alle 2 di notte, dopo essere tornato dalla rotonda di Terzigno dove migliaia di persone, giovani, donne, bambini, anziani, stanno combattendo una battaglia, nel vero senso della parola.
Quello che abbiamo visto questa sera è degno dei peggiori film, solo che, purtroppo, questa è la realtà.

Una legge ad hoc ha deciso che nel Parco Nazionale del Vesuvio, oltre alla prima discarica ne verrà aperta un’altra che sarà capace di contenere 4 milioni di tonnellate di rifiuti! Questo, senza tenere conto alcuno delle raccomandazioni dell’Unione Europea, del fatto che ci si trovi all’interno di un Parco Nazionale, della situazione già grave che stanno vivendo le popolazioni della zona, dei danni irreversibili che questa decisione porterà. Questo, senza alcun controllo su quello che in queste discariche è sversato e sarà sversato.

Già oggi l’aria in alcune zone è divenuta irrespirabile; le falde acquifere sono inquinate e alcune conseguenze della devastazione del sottosuolo sono già visibili nelle coltivazioni varie; le prospettive di aumento delle malattie sono assolutamente preoccupanti. E ciò senza nemmeno lo spiraglio di una soluzione definitiva del problema. È un’emergenza che certamente viene da lontano, ma che non può durare per sempre!

Ho visto negli occhi della gente la disperazione, ho ascoltato le loro voci quasi imploranti, quasi incredule che lo Stato, quello che dovrebbe difendere i cittadini dalle sopraffazioni, ne sta compiendo una, anche enorme. È a rischio il futuro della nostra terra, dei nostri figli, due buoni motivi per scendere in piazza e lottare. Sì, lottare, è la parola adatta perché ogni sera questa gente rischia la vita.

Ieri sera due cariche della polizia, la seconda con lancio di lacrimogeni hanno seminato il panico. Uno è finito a pochissimi metri da me, davanti c’era una signora settantenne che è caduta a terra e ha rischiato di essere travolta. Colpa, forse di un centinaio di facinorosi; colpa, certamente della tensione e della esasperazione che sono ormai palpabili.

È vero, in mezzo c’è la camorra, come qualcuno, di quelli bene informati che sanno sempre tutto di tutto in queste ore si affretta a dire. Ma com’è noto a molti, la camorra vuole le discariche aperte, l’ha detto proprio oggi Don Merola, e niente di più facile per far fallire la protesta di migliaia persone che infiltrare qualche demente che ha il solo scopo di creare confusione e delegittimare tutto il movimento che è e rimane un movimento non violento, fatto di cittadini per bene, professionisti, mamme, persone anziane.

Per questo è veramente importante essere presenti! Avere di fronte mille perone è una cosa, averne di fronte cinquemila, diecimila è un’altra. Questo è un messaggio rivolto soprattutto ai cittadini di Torre Annunziata. NON POSSIAMO PERMETTERCI DI PENSARE CHE QUESTA LOTTA NON CI INTERESSI! Questa gente sta lottando anche per noi, dobbiamo partecipare attivamente!

Vi invitiamo, quindi, a partecipare al presidio alla rotonda di Terzigno, ogni sera, anche solo per un’ora, perché questa è una lotta che ci interessa da vicino, da molto vicino! Organizziamoci, magari ci andiamo insieme, ma è davvero fondamentale, adesso, esserci. È in gioco il futuro della nostra terra, dei nostri figli!

 
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