Nei giorni 7, 8 e 9 settembre 2014 si sono svolti a Cerignola, il principale comune del Basso Tavoliere, i solenni festeggiamenti in onore di Maria SS. di Ripalta, patrona della città dal 1859, anno in cui si stabilì anche che la pregevole e venerata icona bizantina del XIII secolo, che La ritrae insieme al Bambino, permanesse per sei mesi nel duomo (da aprile ad ottobre) e per altrettanti mesi (da ottobre ad aprile) nel santuario a Lei intitolato, che è situato a circa 9 km a sud della città e sulla riva sinistra del fiume Ofanto, in posizione elevata e panoramica (da ciò deriva il nome Ripalta). Successivamente si stabilì, in via definitiva, che le due traslazioni dell’icona dovessero aver luogo esattamente il secondo lunedì di ottobre (dal duomo al santuario) ed il sabato successivo alla domenica di Pasqua (dal santuario al duomo). Inoltre la Patrona di Cerignola è stata solennemente incoronata l’8 settembre 1949, nel giorno della sua solennità liturgica che coincide con quella della Natività della Beata Vergine Maria.

L’icona di Maria SS. di Ripalta è del tipo Odighitria dexiokratousa, in quanto ritrae la Vergine, seduta su di un cuscino rosso adagiato su di un trono ornato di palmette, nel momento in cui regge il Bambino Gesù con la mano destra e lo indica con la mano sinistra quale guida per i cristiani nel loro cammino. La Madonna indossa una tunica azzurra con cuffia dello stesso colore, che sono ricoperte da una sopraveste porpora (il maphorion) tempestata di undici croci-fiorellini, simboleggianti verginità e purezza. Il Bambino Gesù, che indossa una tunica scura di color ocra con sfumature sull’oro ed una larga fascia rossa intorno alla vita, è a sua volta ritratto secondo i canoni della liturgia bizantina, vale a dire mentre benedice con la mano destra e tiene con l’altra un rotolo sul quale è scritta la volontà del Padre, mentre le sue gambe, nude ed incrociate, rimandano alla sua futura Passione. Oltre alle aureole graticolate nel gesso, di cui quella del Bambino Gesù è caratterizzata da una croce, nella parte più alta della tavola dipinta sono presenti le lettere greche maiuscole MHP (Madre), a sinistra, e ΘΥ (di Dio), a destra. Subito al di sopra di esse, alle due estremità campeggiano altrettanti angioletti su nuvolette, che incensano Madre e Figlio e sono stati probabilmente aggiunti in epoca più tarda.

Per quanto concerne il rinvenimento dell’icona mariana, secondo una leggenda ciò avvenne intorno al 1172 ad opera di una banda di delinquenti nel bosco presso l’attuale santuario. Costoro la scambiarono per un tavolaccio e la utilizzarono per battere il lardo, ma quando un giorno il loro capo vi affondò il suo coltello, da essa ne fuoriuscì del sangue e dunque i malviventi si resero conto che ciò che avevano rinvenuto era in realtà una raffigurazione della Madonna con Gesù Bambino, entrambi sfregiati per l’offesa subita. Una variante di questa leggenda racconta del ritrovamento della medesima icona mariana, nello stesso luogo, da parte di alcuni boscaioli che, pensando di ricavarne legna da ardere, le infersero un colpo d’ascia subito dopo il quale dall’icona cominciò a sgorgare sangue. Sul luogo del rinvenimento fu costruita una cappella, poi sostituita dall’odierno santuario, e cominciarono i primi pellegrinaggi. La chiesetta era a breve distanza sia da Cerignola sia da Canosa di Puglia e per tale motivo le due città, oggi gemellate proprio in nome della Madonna di Ripalta, si contesero per molto tempo la proprietà del luogo. Per risolvere il contenzioso si decise di collocare l’icona mariana bizantina su un carro senza conducente e trainato da buoi i quali scelsero liberamente di dirigersi per ben tre volte verso Cerignola. Ciò fu interpretato come un segno della volontà della Madonna di Ripalta di aver scelto la città del Basso Tavoliere come luogo di appartenenza.

La festa patronale in onore della Madonna di Ripalta del 2014 è stata preceduta, sul piano religioso e come di consueto, dalla novena, durata dal 29 agosto al 6 settembre. Nel primo pomeriggio di quest’ultimo giorno, all’interno del Duomo di San Pietro (secc. XIX-XX) c’è stato il tradizionale trasferimento dell’icona mariana dalla teca giornaliera a quella argentea della festa (1796), che è stato curato dalla deputazione Feste Patronali, e la sua intronizzazione intorno alla mezzanotte. Nei giorni 5 e 6 si sono anche svolte le celebrazioni inerenti il rinvenimento della sacra icona bizantina della Madonna di Ripalta che sono consistite in un convegno ad hoc, tenutosi la sera del 5 settembre all’interno di Palazzo Coccia, dove è stata anche allestita una mostra, sullo stesso tema, dell’artista locale Assunta Fino. Nella serata del giorno seguente, la seconda parte delle celebrazioni si è svolta all’aperto, dapprima col musical “Dal Tavolaccio al Miracolo”, organizzato dalla Scuola di Danza Rudra Ballet di Ernesto Valenzano e con la trama della storia curata da Betty Papagni, e successivamente con le due rappresentazioni storico-rievocative, ciascuna inerente alla Battaglia fra Cerignolani e Canosini per il possesso dell’icona mariana, ed all’Incoronazione della Patrona. Il tutto è stato concluso dal corteo storico con figuranti in costumi d’epoca medievale che, partito da Piazza Duomo, ha attraversato Corso Garibaldi per terminare nei pressi della Chiesa Madre di San Francesco d’Assisi, nella Terravecchia (borgo antico).

Il 7 settembre, la festa patronale cerignolana è stata aperta al mattino dal tradizionale giro della banda musicale per le vie e piazze cittadine. In questo e nei successivi due giorni, la festa patronale è stata animata dalle bancarelle con esposizione e vendita di merci varie, allineatesi lungo il perimetro della villa comunale, dall’accensione delle luminarie allestite in Piazza Duomo e lungo il corso principale, dagli spettacoli canori e musicali tenutisi nella stessa piazza del centro cittadino, da quelli pirotecnici, e dalle attrazioni del luna park che hanno trovato sistemazione in periferia. La sera del 7 settembre, ha inoltre avuto luogo nel Duomo di San Pietro il vespro solenne, presieduto dal vescovo diocesano mons. Felice Di Molfetta, ed è stato condotto nella piazza antistante, dai membri della Deputazione Feste Patronali, il carro trionfale da utilizzare per la processione, donato a questo sodalizio dal cav. Antonio Pedone. Tale carro, che sostituisce i precedenti, venne eseguito nel 1981, su progetto dell’arch. Ugo Iarussi di Foggia, da parte di artigiani cerignolani quali il falegname Antonio Russo, il fabbro Filippo Libertino e l’elettricista Ugo Dagnelli.

Il giorno seguente (8 settembre), quello della solennità di Maria SS. di Ripalta ha avuto come eventi più importanti ed attesi dalla popolazione: il solenne pontificale delle ore 10, anch’esso presieduto in Duomo dal vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, alla presenza delle confraternite, delle associazioni e delle autorità locali, civili e militari, oltre che di numerosi fedeli; e la lunga processione, per le vie e piazze principali della città, dell’icona della Madonna di Ripalta sul carro trionfale, iniziata intorno alle ore 20:30 dalla medesima basilica. Nel corteo processionale, aperto dalla croce, si sono susseguite dapprima le associazioni cerignolane, con le proprie insegne, le quali sono state inseguite dalle confraternite che si sono succedute nel seguente ordine: quella di San Rocco di Stornara, quelle cerignolane dell’Orazione e Morte, di San Leonardo, del SS. Sacramento, del Carmine, di Santa Maria della Pietà, di San Rocco, dell’Addolorata e dell’Assunta. Alle confraternite hanno fatto seguito il clero locale col vescovo diocesano, nonché tre bambine che portavano le corone della Madonna e di Gesù Bambino adagiate su due cuscini bianchi. Il carro trionfale con l’icona della Madonna di Ripalta, scortato da due carabinieri in alta uniforme, è stato guidato da due timonieri della Deputazione Feste Patronali e spinto lateralmente e posteriormente da confratelli dell’Assunta. Sul carro, addobbato con fiori ed illuminato da lampioni a sfera, oltre alla venerata icona mariana hanno trovato posto due canonici ed una bambina in abito bianco da prima comunione sul lato anteriore, ed altre 18 bambine in abiti analoghi, di cui 9 lungo il lato destro ed altrettante lungo quello sinistro. Al carro trionfale si sono succeduti i vigili urbani col gonfalone della Città di Cerignola, le autorità locali col sindaco Antonio Giannatempo, la Deputazione Feste Patronali, le associazioni dei cerignolani emigrati, la banda musicale ed il resto dei fedeli. Il giorno seguente (9 settembre), al mattino il carro trionfale è stato ricondotto al suo deposito mentre di sera il concerto del noto cantautore Raf, nativo della vicina Margherita di Savoia, ed i fuochi pirotecnici al Piano delle Fosse hanno chiuso i festeggiamenti.

Il presente fotoreportage è integrato dalle sottostanti otto immagini che ritraggono:
l’icona della Madonna di Ripalta, opportunamente collocata sul carro trionfale, prima della sua partenza per la processione, svoltasi la sera dell’8 settembre 2014 (foto n. 1);
la partenza del medesimo carro per la processione (foto n. 2);
il passaggio della processione davanti alle luminarie fronteggianti il Duomo ed in corrispondenza di un ritratto della Madonna di Ripalta eseguito da un madonnaro (foto n. 3);
il carro trionfale con l’icona mariana della Patrona di Cerignola mentre attraversa Via Roma (foto n. 4);
la Confraternita di San Rocco di Stornara e l’Arciconfraternita Orazione e Morte di di Cerignola durante il loro cammino processionale (foto n. 5);
le altre confraternite cerignolane nel loro susseguirsi in processione (foto n. 6);
l’Arciconfraternita dell’Assunta mentre sfila inseguendo tutte le altre e precedendo il carro con l’icona della Patrona cerignolana (foto n. 7);
il gonfalone della Città di Cerignola mentre insegue il carro in processione (foto n.8).

 
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