Il ritorno dell’icona della Madonna di Ripalta dal duomo al suo santuario
Il 13 ottobre 2014, secondo lunedì del mese, si è svolta a Cerignola, città principale...
A Cerignola, nel Basso Tavoliere, il 26 aprile 2014, primo sabato dopo Pasqua, si è svolta la tradizionale traslazione, ad opera dei suoi portantini, dell’icona bizantina di Maria SS. di Ripalta (XIII sec.) dal relativo santuario, situato sulla riva sinistra del fiume Ofanto, in posizione elevata e panoramica, al Duomo di San Pietro (secc. XIX-XX) per rimanervi fino al secondo lunedì di ottobre, secondo una consolidata consuetudine che risale al 1859, anno in cui tale Madonna venne proclamata patrona principale della città e si stabilì la sua permanenza per sei mesi nel santuario (da ottobre ad aprile) e sei mesi nel duomo (da aprile ad ottobre).
Al mattino, nel santuario ofantino sono state celebrate la messa delle ore 9, a devozione del pio sodalizio dei portantini della sacra icona mariana, e quella delle ore 10:30, che è stata celebrata da mons. Felice Di Molfetta, vescovo della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano. Al termine di quest’ultima funzione religiosa, intorno alle ore 11:30, l’icona della Madonna di Ripalta è stata condotta all’esterno e, dopo essere stata girata per un saluto verso la sua dimora ed aver assistito alla benedizione dei campi, ha iniziato il suo cammino verso Cerignola, distante circa 9 km in direzione nord.
Il privilegio di portare l’icona in processione durante la sua traslazione è spettato, per tradizione, all’Arciconfraternita dell’Assunta e nel corteo erano anche presenti alcuni membri della Confraternita della Morte ed Orazione, oltre ai pellegrini, ai volontari ed ai poliziotti locali che lo scortavano. Per favorire il suo trasporto, l’icona mariana è stata munita di due lungi bracci trasversali che hanno gravato sulle spalle di sei portantini, tre per lato, mentre anteriormente le due funi celesti legate alla sua base sono state tirate da due sacerdoti, per evitare di farla strisciare per terra. Inoltre la sacra tavola dipinta è stata protetta contro la luce del sole da una tenda celeste che l’ha inoltre nascosta alla vista.
Lungo il percorso verso Cerignola, essa ha effettuato, alle ore 13:30 circa, una prima sosta nella Cappella della Salve Regina (1872), dove è stata scoperta ed ha ricevuto l’omaggio della Confraternita della Morte e Orazione mentre nel frattempo si stava abbattendo una forte pioggia. Successivamente l’icona, dopo aver ripreso il suo cammino quando aveva già cessato di piovere, ha fatto un’ulteriore ed analoga sosta, alle ore 16:30, nella Cappella delle Pozzelle (1833), dove è stata nuovamente scoperta ed è stata accolta dalle bande musicali. Giunta alle porte di Cerignola poco dopo le ore 19:15, l’icona della sua principale patrona è stata accolta dal suono delle campane a festa delle sue chiese. Al suo arrivo al Piano delle Fosse (ore 19:45), presso la Chiesa di San Domenico c’è stato il saluto del suddetto vescovo, seguito dallo sparo di mortaretti e da spettacoli pirotecnici. La conseguente processione, partita alle ore 20:30, ha attraversato le vie e piazze principali del centro cittadino e si è conclusa dinanzi al Duomo di San Pietro, nel quale la preziosa e venerata icona di Maria SS. di Ripalta ha trovato collocazione su un trono appositamente allestito presso il presbiterio, a destra dell’arco trionfale.
L’icona di Maria SS. di Ripalta è del tipo Odighitria dexiokratousa, in quanto ritrae la Vergine, seduta su di un cuscino rosso adagiato su di un trono ornato di palmette, nel momento in cui regge il Bambino Gesù con la mano destra e lo indica con la mano sinistra quale guida per i cristiani nel loro cammino. La Madonna indossa una tunica azzurra con cuffia dello stesso colore, che sono ricoperte da una sopraveste porpora (il maphorion) tempestata di undici croci-fiorellini, simboleggianti verginità e purezza. Il Bambino Gesù, che indossa una tunica scura di color ocra con sfumature sull’oro ed una larga fascia rossa intorno alla vita, è a sua volta ritratto secondo i canoni della liturgia bizantina, vale a dire mentre benedice con la mano destra e tiene con l’altra un rotolo sul quale è scritta la volontà del Padre, mentre le sue gambe, nude ed incrociate, rimandano alla sua futura Passione. Oltre alle aureole graticolate nel gesso, di cui quella del Bambino Gesù è caratterizzata da una croce, nella parte più alta della tavola dipinta sono presenti le lettere greche maiuscole MHP (Madre), a sinistra, e ΘΥ (di Dio), a destra. Subito al di sopra di esse, alle due estremità campeggiano altrettanti angioletti su nuvolette, che incensano Madre e Figlio e sono stati probabilmente aggiunti in epoca più tarda.
Il presente fotoreportage è illustrato dalle sottostanti sei immagini che raffigurano:
- l’icona di Maria SS. di Ripalta mentre, protetta da una tenda celeste contro la luce del sole, percorre la strada che unisce il suo santuario alla Città di Cerignola, di cui è la patrona principale (foro n. 1);
- l’inizio del corteo delle confraternite dell’Assunta e della Morte ed Orazione, dei portantini e dei pellegrini, al seguito della Croce (foto n. 2);
- il corteo devozionale con la sacra icona mariana mentre prosegue il suo cammino verso Cerignola, in prossimità della sosta presso la Cappella della Salve Regina (foto n. 3);
- l’icona bizantina della Madonna di Ripalta (XIII sec.) durante la sua sosta nella cappella della Salve Regina (foto n. 4);
- la medesima icona mariana nel Duomo di San Pietro (foto n. 5);
- il manifesto dell’evento religioso e popolare (foto n. 6).
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