San Severo fu vescovo di Napoli tra il 364 e il 410 d.C., anni durante i quali egli si distinse per il suo impegno evangelizzatore di una città e di un territorio dove vi era una nutrita ed influente presenza di pagani e di ariani. Inoltre tale vescovo ebbe tra l’altro il merito di far edificare a Napoli alcuni importanti edifici di culto cristiano come il Battistero di San Giovanni in Fonte e la Basilica di San Giorgio Maggiore. In quest’ultima nel IX secolo, per ragioni di sicurezza, fu trasferita la salma del vescovo Severo dopo essere stata dapprima sepolta presso una basilica cimiteriale da lui fatta costruire vicino alla basilica extraurbana di San Fortunato, e poi in un oratorio della Chiesa a lui dedicata, nel rione Sanità.

Nella città e nella diocesi di San Severo, in provincia di Foggia, il culto ed il conseguente patronato dell’omonimo santo vescovo napoletano venne introdotto agli inizi del XVIII secolo dall’allora vescovo mons. Carlo Francesco Giocoli. Da allora San Severo vescovo venne considerato patrono alla pari rispetto a San Severino abate ed alla Madonna del Soccorso. Il 30 aprile, giorno della sua festività, fu anche scelto per la sua processione.

Più di due secoli dopo, col Concilio Vaticano II la sua solennità venne anticipata al 29 aprile. Ma già circa venti anni prima e precisamente nel 1945, il vescovo diocesano mons. Francesco Orlando chiese ed ottenne dalla Sacra Congregazione dei Riti il trasferimento della festa liturgica di San Severo vescovo dal 30 aprile al 25 settembre per la sola Diocesi di San Severo, al fine di evitare la sovrapposizione di tale festa con la novena in onore della Madonna del Soccorso.

Nella città di San Severo la processione della statua dell’omonimo vescovo e patrono avviene però la quarta domenica di settembre. Invece la terza domenica di maggio ed il giorno successivo, nell’ambito della festa patronale di Maria SS. del Soccorso, tale simulacro è condotto in processione insieme a quelli degli altri Santi Patroni e degli Arcangeli.

La statua di San Severo vescovo che si porta in processione è stata realizzata nel XIX secolo da Arcangelo Testa, scultore napoletano, e si conserva insieme alle sue reliquie nel relativo altare posto nella navata sinistra della Cattedrale di S. Maria Assunta. Nella processione del santo che si tiene nella mattinata della quarta domenica di settembre, la sua statua è portata a spalla dai confratelli dell’omonima confraternita, con abito bianco e mozzetta rossa. Tale simulacro è preceduto dallo scarabbattolo contenente due costole, un perone ed una vertebra lombare del santo stesso. Al passaggio del corteo processionale, nelle vie adiacenti vengono accese alcune batterie rionali con la corsa dei fujenti a brevissima distanza dalle esplosioni.

Il giorno della festa liturgica, 25 settembre, nella Cattedrale di S. Maria Assunta ha luogo la solenne Concelebrazione Eucaristica, preseduta dal vescovo diocesano, che è attualmente mons. Lucio A. M. Renna, alla presenza dei sindaci dei comuni della diocesi e delle altre autorità locali, civili e militari.

“Il presente fotoreportage è corredato dalle sottostanti sei immagini che si riferiscono alla processione tenutasi domenica 23 settembre 2012, e raffigurano:
la statua ottocentesca di San Severo vescovo, mentre si avvia in processione subito dopo essere uscita dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta (foto n. 1);
il gonfalone della confraternita omonima del santo, col quale ha avuto inizio il corteo processionale (foto n. 2);
lo scarabbattolo contenente due costole, un perone ed una vertebra lombare di San Severo vescovo (foto n. 3);
il simulacro del santo portato a spalla dai relativi confratelli (foto n. 4);
l’accensione di una batteria rionale con la corsa dei fujenti lungo le Vie Sacchetti, T. Maselli e Colangelo (foto n. 5);
la sosta della processione dinanzi alla Casa di Riposo “Concetta Masselli” (foto n. 6).

 
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