Quest’area archeologica include i resti della città medievale di Fiorentino ed è situata nel territorio comunale di Torremaggiore (FG), da cui dista 10 km. Le rovine di quest’antica città sono a 200 m s.l.m. e si estendono sul margine occidentale della collina dello Sterparone, presso la SP 16 che collega San Severo (FG) a Castelnuovo della Daunia (FG).

La città di Fiorentino fu fondata come città di frontiera nell’XI secolo dal Catapano bizantino Basilio Boiannes insieme a quelle di Civitate, Dragonara, Devia, Montecorvino, Tertiveri e Troia. Lo scopo era quello di popolare i territori della Daunia sotto il dominio bizantino, sinora scarsamente abitati, e di difendere i relativi confini dalle minacce dei Longobardi e poi dei Normanni, a nord, e degli Arabi, a sud. Infatti ognuna di esse era cinta da mura e presentava torri ed architetture fortificate. Inoltre erano anche sedi vescovili con l’eccezione di Devia. Oggi tutte sono in rovina oppure quasi scomparse ad eccezione di Troia (FG).

Tornando alla città di Fiorentino, dopo la conquista dei Normanni (XII secolo) fu da questi scelta come sede di una loro contea. La città si ingrandì ulteriormente verso est in quanto era l’unico lato favorevole alla costruzione di nuovi edifici visto che gli altri erano dirupati. In questa parte sorse il sobborgo di Caranculum di cui oggi si conserva la torre orientale su un basamento troncopiramidale (foto 1). Nel contempo si saturarono gli spazi rimasti liberi nel tessuto abitativo bizantino (foto 4) che era attraversato dalla platea magna (strada principale) e da alquanto strette strade secondarie. I Normanni inoltre eressero un piccolo castello al margine più occidentale e meglio difendibile dell’abitato.

La città inoltre ospitava ben 12 chiese tra cui la Cattedrale di S. Michele Arcangelo (foto 6), santo della popolazione longobarda che era l’unica reperibile in zona dai Bizantini per popolare questa città. Inoltre la Cattedrale si presentava con la facciata preceduta dal portico e dal campanile e l’interno ad unica navata absidata con cripta.

Oggi si conservano anche i resti di un’altra chiesa con annesso locale adibito a fonderia di campane con la fornace e le forme in mattoni per sagomarle (foto 2 e 3).

Con gli Svevi, nel XIII secolo, Fiorentino divenne città demaniale e Federico II fece realizzare al posto del suddetto Castello normanno, ad ovest dell’abitato, un Palatium vale a dire una residenza di svago e di caccia, presso la quale morì nel 1250, a 56 anni. Il Palatium federiciano (foto 7 e 8 ) era a pianta rettangolare su più piani con ingresso principale sul lato corto a sud, ed era pure cinto da un fossato. Di tale edificio oggi si conservano i muri, rivestiti di conci squadrati di pietra, e due ambienti del pianterreno a pianta rettangolare allungata con tracce di due comignoli e del pavimento a spina di pesce.

Gli scavi archeologici, condotti tra il 1982 ed il 1992 dall’Università di Bari e dall’Ecole Française di Roma, hanno anche riportato alla luce un edificio provvisto di un forno a pianta circolare per la cottura del pane (foto 5), oltre alle fosse granarie e alle cisterne delle abitazioni.

Dopo la morte in questa città di Federico II, essa fu attaccata nel 1255 dalle truppe dell’antisvevo papa Alessandro IV che la distussero e causarono la fuga dei suoi abitanti verso l’attuale Torremaggiore (FG). Gli Angioini la ricostruirono in parte, destinandola a scopi solo militari, e la diedero in feudo. Ma già coll’avvento del XIV secolo per la città di Fiorentino ebbero inizio l’abbandono e le spoliazioni dei suoi edifici e delle sue bellezze che si protrassero fino al Novecento.

Il presente fotoreportage si compone di otto immagini, a cui la descrizione rimanda, ed è stato realizzato dall’arch. Michele Nardella di San Giovanni Rotondo (FG).

 
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