Sono in corso a Torremaggiore, in Provincia di Foggia, i solenni festeggiamenti in onore di Maria Santissima della Fontana che hanno avuto inizio già il giorno di Pasqua (8 aprile) e che si protrarranno fino a giovedì prossimo (12 aprile).

Festeggiata anticamente il Lunedì dell’Angelo, la Madonna della Fontana è oggetto di una sentita venerazione da parte dei torremaggioresi sin dal X secolo quando i benedettini della scomparsa Abbazia dei SS. Pietro e Severo di Terra Maggiore (che ha dato il nome a questo comune) fondarono la Chiesa di Santa Maria dell’Arco presso la fontana dove confluivano le acque dell’acquedotto sotterraneo che riforniva il medesimo complesso monastico e l’antico centro abitato. Ciò spiega il successivo cambio di nome della chiesa in Maria SS. della Fontana.

Dopo essere passata ai templari, ai diversi feudatari succedutisi ed infine ai principi de Sangro, la Chiesa di Maria SS. della Fontana divenne proprietà del comune a partire dal 1810, fu restaurata dai devoti in questo secolo e fu ristrutturata successivamente (1916-1920) nelle forme attuali dall’arch. Lanzinger su sollecitudine del dott. Antonio Leccisotti.
Già nel 1897 questa chiesa venne dotata dal not. Raffaele De Pasquale dell’attuale gruppo scultoreo, che viene portato in processione ancora oggi e che ritrae la Madonna della Fontana col Bambino in braccio tra i SS. Francesco d’Assisi ed Antonio da Padova, inginocchiati ai suoi lati.

La statua della Vergine, appartenente a questo gruppo scultoreo, è stata incoronata Regina il 23 ottobre 1983 per decreto del vescovo di San Severo mons. Angelo Criscito. Sei mesi dopo questo evento, celebrato dal card. Wladislao Rubin davanti a moltissimi fedeli, la piazza antistante alla chiesa prese il nome di Piazza Incoronazione ed assunse l’aspetto attuale con la monumentale fontana, caratterizzata da due archi parabolici in cemento armato sovrastanti una copia del suddetto gruppo scultoreo.

I festeggiamenti in onore di Maria SS. della Fontana hanno i loro momenti più significativi nel concerto di Pasqua, nella benedizione degli automezzi, che avviene dinanzi al santuario la sera del Lunedì dell’Angelo, e nelle due lunghissime processioni del mattino del martedì e del pomeriggio del mercoledì dopo Pasqua.

Durante tali processioni il gruppo scultoreo di Maria SS. della Fontana sosta in corrispondenza delle numerose batterie incontrate lungo il percorso ed allestite dai rioni cittadini in gara tra di loro per il trofeo “Salve, o Regina“. Come da consolidata tradizione, una volta accese le batterie si verifica una sfrenata corsa collettiva di giovani (detti “i fujenti“, cioè coloro che fuggono) a breve distanza dalle rumorose esplosioni che ricorda la corsa con i tori che si svolge a Pamplona durante la festa di San Firmino. Il significato è quello di esorcizzare il male e di dare maggiore enfasi alla festa, oltre che dimostrare il proprio coraggio.

Davvero scenografiche e multicolori sono le luminarie, mentre grandiosi e ricchi di effetti luminosi e sonori sono gli spettacoli pirotecnici che vengono eseguiti al termine delle due processioni e nell’ultimo giorno della festa da parte della ditta torremaggiorese “Pirotecnica Soc. Fontana”, e dalla pirotecnica “Padre Pio” di San Severo.

Il presente fotoreportage è corredato dalle sottostanti dieci immagini aventi per oggetto:
● Piazza Incoronazione con la monumentale fontana, il santuario dedicato alla Vergine, le luminarie e le batterie pronte per essere accese al rientro della processione del martedì dopo Pasqua (foto n. 1);
● i gonfaloni che precedono in processione il gruppo scultoreo di Maria SS. della Fontana (foto n. 2);
● il medesimo gruppo scultoreo, veneratissimo dai torremaggioresi (foto n. 3);
● l’accensione di una girandola di una batteria rionale (foto n. 4);
● i “fujenti” mentre corrono a brevissima distanza dalle esplosioni di due batterie rionali, accese lungo il percorso processionale (foto nn. 5-6-7);
● un cartello in onore della Madonna della Fontana, srotolatosi in seguito allo scoppio dei relativi botti (foto n.8);
● un pallone con le immagini del simulacro mentre viene liberato in aria con la miccia accesa (foto n. 9);
● il monumento con la lapide che ricorda l’affidamento dei torremaggioresi alla Vergine Maria per mezzo del solenne rito del vescovo di San Severo mons. Michele Seccia, nell’ottobre 2003 (foto n. 10).

 
© Riproduzione Riservata
 
 

Commenti (2)


  1. E’ curioso che sia intervenuto nel restauro un architetto austriaco (o trentino?). Cosa ne pensa in merito l’architetto Nardella? :-)


  2. L’intervento dell’arch. austriaco Ettore Lanzinger ha avuto luogo negli anni della Prima Guerra Mondiale ed ha trasformato questa chiesa da piccola cappella rurale in più capiente tempio in stile neoromanico, ispirato alle cattedrali romaniche pugliesi. Ne è risultata un’architettura ideata da un progettista austriaco che ha ripreso sapientemente lo stile Romanico della nostra Puglia. Saluti.

Lascia un Commento