Autore: Marcello Di Sarno


  1. non solo per quelli del posto, ma anche per i turisti è sempre appassionante andarsi a rileggere un po’ di storia prima e dopo una manifestazione del genere. :-)


  2. Dev’essere stata un’esperienza toccante quella del Museo “La nave della Sila”, ti capisco perchè mi è capitato di vedere la stessa cosa in altri contesti, ad esempio la casa-museo di Joe Petrosino a Padula, su cui ho scritto un articolo nel Blog che puoi leggere qui: http://rete.comuni-italiani.it/blog/search/petrosino

    Sono d’accordo con te sul fatto che i nostri connazionali migrati nei paesi d’oltreoceano abbiano subito umiliazioni e soprusi ben lontane da quello che avviene oggi.
    Tuttavia, credo che oggi qualcosa vada migliorato dal punto vista della rapidità burocratica nel verificare o meno la possibilità di accogliere migranti e profughi. E’ inaccettabile che queste persone debbano aspettare mesi e mesi, chiusi nel centri d’accoglienza, per avere una risposta.


  3. La tua è stata un po’ un’operazione alla professor Robert Langdon!! Di indubbio fascino :-)


  4. è difficile perché imperano la diffidenza e l’isolazionismo. Prima c’era più collegialità nella vita dei comuni, dei quartieri e dei condomini, a discapito forse della privacy, ma a favore di una maggiore sicurezza.
    Oggi, ci sono alcuni che si scambiano addirittura le case durante la vacanze. Credo che sotto questo profilo si possa migliorare, ma è un fatto culturale e dipende dalla volontà di tutti.


  5. Grazie Diana, per questo emozionante tuffo nel passato comune a ognuno di noi (almeno per quelli sopra i 30, ehm ehm), quando con 500 lire potevi fare un sacco di cose. Che nostalgia…


  6. Ciao Tiziano, ho una curiosità da chiederti: c’è un legame particolare tra la scuola (o il comune di Casalmaggiore) e la famiglia Marcegaglia?


  7. Grande Peiro, il tuo è il primo fotoreportage sul tema della vendemmia…che dire, bevi un bicchiere alla nostra salute! :-)


  8. @Kris: mille grazie a te per l’ “impeccabile” :-)

    @Agnese: rimanendo in tema con il tuo fotoreportage “obligado” ;-)