fiume Sarno

Le emergenze legate alla mancata bonifica del Sarno sono al centro dell’incontro che si terrà domattina, alle 10.30, nell’aula consiliare di Palazzo de Fusco.

Tra gli ospiti il consigliere regionale dell’Italia dei Valori Anita Sala che recentemente ha lanciato l’allarme sui ritardi nei lavori di bonifica del fiume più inquinato d’Europa, all’origine dei numerosi allagamenti che interessano i comuni dell’area torrese-stabiese e dell’agronocerino. L’ultima esondazione si è verificata lo scorso weekend nel tratto di confine tra Pompei e Castellammare di Stabia e nella zona di Angri.

“La bonifica deve avvenire con estrema urgenza – ha ammonito l’on.le Sala commentando l’episodio – per non mettere ancora a repentaglio la vita dei cittadini. Chiediamo, pertanto, al presidente Caldoro di venire in Aula al Consiglio regionale della Campania per rispondere all’ interrogazione che Idv gli ha rivolto alla luce dell’ammissibilità, da parte della Unione Europea, del progetto di riqualificazione del Sarno. In particolare – ha proseguito – chiediamo al Governatore di spiegarci per quale motivo la bonifica del fiume Sarno, nel tratto Traversa di Scafati-Rovigliano, che sarebbe dovuto essere avviata a ottobre 2007 e completata nell’ottobre 2009, allo stato non è neanche iniziata e quindi il tratto di mare (comprendenti il litorale torrese e stabiese) continua a ricevere veleni”.

 
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Commenti (2)


  1. Niente di nuov/co caro Marcello. Anzi.
    Non vorrei evidenziare la mia età ma ricordo perfettamente che sul disinquinamento del Golfo di Napoli, con la massima attenzione al “fiume” (?) Sarno, ho avuto la possibilità di esprimermi nei temi scolastici alle superiori. ;)
    Fatti due conti sono passati oltre trenta anni. E’ un altro esempio, clamoroso e che ritorna agli onori delle cronache all’apertura della stagione balneare, di come i problemi (rifiuti, disinquinamento del mare, bonifica dei suoli avvelenati) non sono mai risolti (e il generale per il Sarno?) e i cui “tentativi” di soluzione sono comunque costati ai contribuenti miliardi di… euro, quindi incremento del debito pubblico e dei patrimoni degli accoliti!
    Evito di concludere con un detto partenopeo che tradotto potrebbe suonare così: traditi e picchiati!!


  2. la beffa è che ci sono centinaia di famiglie che hanno dovuto pagare le tasse sulla mancata bonifica e quelli che si sono rifiutati si sono visti recapitare le famigerate cartelle esattoriali di Equitalia, dichiarate illegittime ma che hanno condannato numerose famiglie all’impossibilità di ottenere un prestito o un finanziamento.
    Ma, lo dico senza spirito polemico, non conosco alcuna forza politica che abbia condotto una battaglia seria, fatta eccezione per singoli individui che a livello locale hanno creato comitati e associazioni per portare avanti battaglie legali e sul piano politico.

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