Pallacanestro Femminile Piemonte di A2

Nel 1959 a Torino nasce la Pallacanestro Torino. Da allora ha partecipato ai campionati di basket femminile dalla serie A alla C.

Risponde alle domande di Comuni-Italiani.it Mario Soriente, presidente della società del capoluogo del Piemonte.

Nel campionato 2011-2012 partecipate alla serie B nazionale girone A, quello ligure/piemontese. Con quali prospettive?
Quelle di far fare esperienza ad una squadra composta quasi esclusivamente da under 19; la nostra vera prima squadra partecipa al campionato di A2 sotto i colori di PFP (Pallacanestro Femminile Piemonte).

Quali squadre crede che siano favorite per la promozione?
Credo nessuna del nostro girone perché per la promozione bisogna in seconda fase incrociare gironi sulla carta più forti (Lombardia…).

E quelle che rischiano la retrocessione?
E’ difficile fare questo pronostico: a parte alcune più preparate, tutte le altre si equivalgono.

Nel basket femminile, secondo lei, cosa rappresenta il campionato nazionale di B?
Quest’anno una grande confusione: troppo divario tra le prime e le ultime; d’altra parte con 136 squadre iscritte….
Il prossimo anno, con la riforma dei campionati, rappresenterà un trampolino di lancio per le giovani italiane più interessanti.

Negli ultimi anni le regole di gioco, quelle relative al tesseramento delle atlete e la formula dei campionati hanno subito continue modifiche. Cosa ne pensa?
Si cerca sempre di cambiare per migliorare, ma a volte sarebbe meglio cambiare di meno.

Torino è una grande città, con tanti sport di squadra ai massimi livelli. Dopo oltre mezzo secolo qual è il vostro rapporto con gli sportivi, le istituzioni?
Facciamo una proficua attività in tredici scuole elementari di Torino, ma il rapporto con le istituzioni è carente; siamo costretti da anni a giocare fuori Torino per mancanza di impianti adeguati.

Siete protagonisti anche di iniziative sociali, benefiche o culturali?
Sì due: siamo partner di FORMA (la fondazione dell’Ospedale Regina Margherita di Torino) e di NutriAid Onlus (organizzazione umanitaria per la tutela dei diritti dell’infanzia) tramite la quale abbiamo adottato una bimba del Rwanda.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento