Era il 4 maggio 1949, all’aeroclub di Torino i tifosi erano in attesa dell’arrivo dell’aereo della squadra del Torino F.C. in rientro da Lisbona dopo una partita amichevole contro il Benfica, finita 4 a 3 a favore dei portoghesi. L’atterraggio era previsto verso le ore 17. In quel pomeriggio su Torino si abbatte un violento temporale e la collina torinese e immersa nella nebbia, la visibilità è inferiore ai trenta metri.

Alle ore 17,05 un forte boato scuote la collina e si propaga a valle fino a raggiungere le città. A causa della fitta nebbia l’aereo che riportava a casa la squadra si schianta contro il muro della Basilica di Superga che sovrasta Torino. Il tremendo impatto non lascia scampo a nessuno, i pezzi dell’aereo sono sparsi ovunque, mescolati fra gli effetti personali dei giocatori e degli accompagnatori.

Nell’incidente persero la vita: Giocatori Valerio Bacigalupo, Aldo Ballarin, Dino Ballarin, Emile Bongiorni, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Ruggero Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Maroso, Danilo Martelli, Valentino Mazzola, Roberto Menti, Pietro Operto, Franco Ossola, Mario Rigamonti, Julius Shubert. Allenatori: Egri Erbestein, Lievesley. Giornalisti: Renato Casalbore (Tuttosport), Luigi Cavallero (La Stampa), Renato Tosatti (Gazzetta del Popolo). Il personale dell’equipaggio.

Oggi, 4 maggio 2014, dopo 65 anni dalla sciagura, siamo saliti al colle di Superga per commemorare e ricordare il Grande Torino. Siamo in 25 mila tifosi di ogni età, abbiamo colorato di granata il piazzale della Basilica, con noi ci sono: il presidente Cairo, l’allenatore Giampiero Ventura e soprattutto ci sono loro i giocatori del Torino di oggi, che commossi, nel silenzio della sera ascoltano il capitano Kamil Glik pronunciare i nomi degli eroi del Grande Torino.

 
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Commenti (1)


  1. Complimenti per l’articolo e forza Toro da un amico Viola

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