comando di polizia municipale

Con queste parole il comandante della Polizia Municipale di Pompei, Gaetano Petrocelli, ha ricordato l’agente Luigi Falanga, stroncato da un infarto ieri pomeriggio mentre compiva il proprio dovere. Oggi alle 16 saranno celebrati i funerali presso la parrocchia Sacro Cuore di via Colle San Bartolomeo.
Il corteo muoverà dalla clinica Maria Rosaria dov’è stata allestita la camera ardente. Annunciata la presenza tra gli altri di una folta rappresentanza di colleghi e cittadini di Scafati, dove l’uomo risiedeva.

Luigi, 53 anni, pompeiano da più generazioni, è morto in servizio. Insieme a un altro collega si è lanciato all‘inseguimento di un vu cumprà, uno dei tanti che nei weekend sono soliti esporre lungo via Roma la loro mercanzia contraffatta. Un intervento svolto chissà quante volte, ma che ieri è risultato fatale per il cuore del povero agente, a dispetto di un glorioso passato di calciatore professionista. In pochi secondi se n’è andato e quando, trasportato dai colleghi, è giunto alla vicina clinica Maria Rosaria già non c’era più.

Luigi lascia una moglie e tre figlie e a loro va l’abbraccio di tutti pompeiani che su Facebook e per strada in queste ore manifestano il proprio dolore per la perdita di un uomo buono, un amico. In particolare sulla pagina “Notizie di Pompei” un cittadino ha lanciato la proposta di attribuire all’agente una medaglia al valore civile.
Proposta cui si unisce questa redazione, chi scrive in primis, cercando di farsene portavoce presso l’Amministrazione Comunale. Al momento il sindaco Claudio D’Alessio è impegnato e impossibile da raggiungere al telefono, ma l’impegno di Pompei Notizie è di seguire la vicenda nei prossimi giorni.

Il modo migliore per ricordare Luigi, per chi – come chi scrive – non aveva il piacere di conoscerlo personalmente, è ascoltare le voci di chi quotidianamente gli era vicino nell’adempimento del proprio dovere. Questa redazione ne ha raccolto due in particolare.

La prima è quella del suo comandante, Gaetano Petrocelli che con la voce rotta dall’emozione ha esordito così: “La grande famiglia della Polizia Municipale di Pompei ha perso il figlio migliore. Nel suo modo gentile e comprensivo di relazionarsi con i cittadini, viveva la parte migliore di noi, del nostro lavoro. Se ne va un figlio di Pompei, amato dalla gente anche per il suo sconfinato amore per gli animali che lo aveva portato ad adottare un randagio come mascotte del corpo” .
Riferiamo al comandante dell’iniziativa dei cittadini di chiedere il riconoscimento di una medaglia; a questo punto la sua voce s’interrompe e con forte commozione riprende: “E’ un bel gesto, anche se in questo momento dobbiamo pensare alla famiglia che viveva soltanto del suo stipendio; insieme a tutti i colleghi e all’Amministrazione comunale stiamo pensando a come far loro avere un sostegno economico”.

L’altra testimonianza è di una persona che conosceva Luigi da una vita, in particolare da quando quest’ultimo era entrato a far parte dei primi volontari della Protezione civile. “Abbiamo perso un amico, oltre che un ottimo agente – riferisce il comandante della protezione Civile di Pompei, Romeo SperaUn uomo disponibile e gioviale con la gente che aveva un solo difetto: era tifoso del Milan e su questo i colleghi lo facevano martire, specie ultimamente dopo alcuni risultati negativi della sua squadra. Sulla sua decisione di adottare Bobby, il randagio che lo seguiva dappertutto anche in servizio, ci siamo inizialmente scontrati per via che alcune persone ne avevano paura. Poi è riuscito a farlo entrare nel cuore di tutti, tant’è che ogni mese passava da tutti i colleghi e dal nostro comando per raccogliere soldi per il sostentamento del cane. Spesso capitava che se un automobilista gli urlava contro, il cane iniziava a ringhiare per difenderlo; lui ha perso un padre”.

C’è una terza voce che avrebbe potuto dire di Luigi tante cose ma che purtroppo nessuno di noi può raccogliere. E’ la voce di Bobby che da ieri giace immobile davanti al comando di piazza Schettini in attesa di veder spuntare da un momento all’altro quella figura imponente ma così rassicurante, a lui così cara.

 
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