La sera dello scorso 18 aprile 2014, Venerdì Santo, a San Marco in Lamis ha avuto luogo, a partire delle ore 19 la processione più celebre, singolare ed attesa dai sammarchesi e dai turisti: quella dell’Addolorata in cerca del Figlio che è partita dall’omonima chiesa ed è stata preceduta e seguita da numerose fracchie che ardevano anteriormente, con la funzione di illuminarle il percorso, e venivano trascinate da gruppi di persone nel tipico costume del “fracchista”.

Il suggestivo ed emozionante corteo processionale è stato aperto dai bambini delle Scuola dell’Infanzia “Nicholas Green” e dell’Istituto Comprensivo “Balilla-Compagnone-Rignano” con i cartelli delle stazioni della Via Crucis, da loro disegnati con la guida dei propri docenti delle materie artistiche. A costoro hanno fatto seguito altri loro compagni che portavano gli artistici lampioncini di carta velina con luce accesa all’interno. Dietro a queste scolaresche hanno sfilato: la croce con gli strumenti della Passione di Cristo; le consorelle ed i confratelli dell’Arciconfraternita dei Sette Dolori, che hanno intonato lo Stabat Mater di Jacopone da Todi; le bambine che indossavano il costume dell’Addolorata, accompagnate e tenute in fila dai propri genitori; il parroco della rispettiva chiesa, don Nicola Lallo, che ha fatto recitare le preghiere ai fedeli. L’artistica ed espressiva statua dell’Addolorata, vestita a lutto, è stata condotta a spalle da altri confratelli ed è stata seguita dalle autorità locali, e dal resto dei fedeli.

Le fracchie che hanno illuminato il percorso alla processione dell’Addolorata, rendendola unica al mondo, sono consistite in caratteristiche “torce” di varie dimensioni, costituite da tronchi d’albero contenuti da appositi anelli, di diametro crescente, che hanno determinato la tipica forma di cono. Ogni fracchia è stata montata su appositi carretti collegati a delle catene continuate da funi, utili al traino, ed è stata inoltre abbellita da un paletto verticale posteriore, recante in alto un’immagine dell’Addolorata, e da numerose bandierine multicolori appese ai fili metallici che lo hanno collegato all’estremità anteriore della fracchia stessa. Ai piedi del paletto un sacco pieno di sabbia è servito da contrappeso. Le fracchie più piccole hanno sfilato per prime e sono state trainate dai bambini. Ad esse sono seguite quelle di medie dimensioni, trainate dai ragazzi delle relative scuole o associazioni o quartieri, e quelle più grandi trascinate dagli adulti, anch’essi appartenenti ad associazioni o a quartieri o a propri gruppi di amici. Al termine loro sfilata in Viale della Repubblica ed in Viale Europa, le fracchie sono state spente, una ad una, dall’acqua pompata in Piazza Guglielmo Oberdan, dietro alla Chiesa Matrice dell’Annunciazione.

L’incerta origine della tradizionale processione delle fracchie è da correlare probabilmente alla costruzione di una Chiesa dedicata alla Vergine dei Sette Dolori (l’Addolorata) da parte del canonico don Costantino Iannacone nell’anno 1717. Tale chiesa a quell’epoca si trovava fuori dal centro abitato, in cui si era nel frattempo diffuso rapidamente il culto della Vergine dei Sette Dolori. Data l’assenza della pubblica illuminazione, era pertanto necessario far luce alla processione della Vergine in cerca del Figlio, che allora si teneva la sera del Giovedì Santo, mediante la creazione delle fracchie che inizialmente erano di piccole dimensioni e si portavano in braccio. Solo successivamente le fracchie, che col passar del tempo aumentavano di dimensioni, vennero montate su appositi carretti con ruote e trasportate orizzontalmente. Mentre fino agli anni Sessanta del secolo appena trascorso la realizzazione delle fracchie era ad opera di pochi imprenditori locali, oggi avviene da parte di gruppi di giovani ai quali l’amministrazione del Comune fornisce la legna dopo aver accettato la relativa domanda per sorteggio, procedura resasi necessaria per limitare le numerose richieste che pervengono ogni anno.

Il presente fotoreportage si correda delle sottostanti otto immagini raffiguranti:
- una fracchia mentre arde e precede la processione dell’Addolorata in cerca di Gesù, “illuminandole la via” (foto n. 1);
- l’inizio della processione serale dell’Addolorata con la croce avente gli strumenti della Passione (foto n. 2);
- il simulacro dell’Addolorata preceduto dal parroco della rispettiva chiesa, don Nicola Lallo (foto n. 3);
- la medesima statua mariana portata a spalla dai relativi confratelli (foto n. 4);
- le altre fracchie mentre ardono durante la loro processione (foto nn. 5-6-7-8).

 
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