Gli altari della reposizione nelle chiese sangiovannesi
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A San Giovanni Rotondo, il 18 aprile 2014, i riti del Venerdì Santo, giorno della Passione e Morte di Gesù, hanno avuto inizio intorno alle ore 13 nella Chiesa di Sant’Orsola (XVI-XVII secc.) con la liturgia dell’Agonia. Durata più di due ore, tale liturgia è consistita in una lunga, coinvolgente e profonda meditazione sui terribili ed interminabili momenti della Passione e Morte in croce di Gesù Cristo. Essa ha avuto per tema «le sette parole» pronunciate da Gesù durante la sua crocifissione: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno»; «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso»; «Donna, ecco tuo figlio! Ecco tua madre!»; «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»; «Ho sete»; «Consummatum est – Tutto è compiuto!»; «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Tali parole sono riportate nei Vangeli di Luca (23.34; 23.43 e 23.46), Giovanni (19.26-27; 19.28 e 19.30) e Marco (15.34).
Ognuna di queste «sette parole» è stata letta ed introdotta da un confratello dell’Arciconfraternita dei Morti, che ha sede presso questa chiesa. Ad ogni «parola» hanno fatto seguito: un canto ad hoc, eseguito dal relativo coro, il commento dottrinario da parte di padre Edgard Solano, Terziario Cappuccino dell’Addolorata, e la preghiera dei fedeli. Il tutto si è ripetuto sette volte nello stesso ordine. Al termine della liturgia dell’Agonia è stato tolto il telo viola che nascondeva il pregevole Crocifisso ligneo ottocentesco, che dal relativo altare era stato traslato per l’occasione a destra del presbiterio. Dinanzi al Crocifisso, intensamente espressivo, il celebrante, i confratelli ed i fedeli sono rimasti a lungo in ginocchio, raccolti in preghiera.
Per consolidata tradizione la statua dell’Addolorata che si venera nella vicina Chiesa di San Nicola avrebbe dovuto essere traslata nella Chiesa di Sant’Orsola alle ore 10 del mattino per rimanervi fino al termine della liturgia dell’Agonia, ma questa volta ciò non ha avuto luogo a causa della pioggia insistente che ha imperversato per tutta la mattinata. Alle ore 16, sempre nella Chiesa di Sant’Orsola, ha avuto luogo la liturgia dell’Adorazione della Croce.
A partire dalle ore 19:30 dalla Chiesa di San Nicola è uscita la processione dell’espressiva statua dell’Addolorata, vestita di nero e col cuore trafitto da sette spade, che ha innanzitutto raggiunto la vicina Chiesa Madre di San Leonardo abate per una prima sosta di preghiera e poi ha proseguito il suo cammino per le vie e le piazze principali della cittadina garganica. Nel corteo processionale, aperto da una croce con gli strumenti della passione e scortato dai volontari della Protezione Civile, hanno sfilato: i membri dell’Arciconfraternita dei Morti della Chiesa di Sant’Orsola; il clero sangiovannese; la statua dell’Addolorata, sorretta dai confratelli della Chiesa dei Sette Dolori (altra denominazione della Chiesa di San Nicola); le autorità locali, civili e militari; le associazioni; la banda musicale che eseguiva le marce funebri; ed il popolo dei devoti. Lungo l’itinerario stabilito, la processione dell’Addolorata in cerca del Figlio ha effettuato le successive soste di preghiera e meditazione dinanzi ai piccoli altarini allestiti dalla popolazione in rappresentanza delle 14 stazioni della Via Crucis.
Dopodiché nella centralissima e gremitissima Piazza dei Martiri, davanti al Palazzo di Città, ha avuto luogo intorno alle ore 21:15 il momento culminante dell’intera processione dell’Addolorata, attesissimo dai sangiovannesi, vale a dire quello del suo incontro con quella del Cristo Morto, proveniente in senso opposto dalla medesima Chiesa di San Nicola dalla quale era da poco partita.
Al suggestivo e triste incontro hanno assistito in silenzio e preghiera le numerose persone presenti che si sono poi accodate in maniera composta ed ordinata nell’unico corteo processionale che da qui in poi ha accompagnato i simulacri del Cristo Morto e dell’Addolorata fino alla Chiesa Madre di San Leonardo abate, per un’ultima sosta di preghiera con la benedizione finale. Subito dopo i due simulacri hanno raggiunto la Chiesa di San Nicola dove hanno ricevuto l’ultimo omaggio dai fedeli.
Il presente fotoreportage è illustrato dalle sottostanti sei immagini aventi per oggetto:
- l’interno barocco della Chiesa di Sant’Orsola durante il momento conclusivo della liturgia dell’Agonia (foto n. 1);
- i membri dell’Arciconfraternita dei Morti mentre sostano, incappucciati, davanti alla Chiesa di San Nicola, poco prima di prendere parte alla processione della statua dell’Addolorata (foto n. 2);
- la partenza della processione dell’Addolorata (foto n. 3);
- la sua prima sosta, davanti alla Chiesa Madre di San Leonardo abate (foto n. 4);
- l’Addolorata ed i rispettivi portatori, in abito confraternale, mentre attraversano Piazza dei Caduti della miniera di bauxite (foto n. 5);
- l’incontro tra i simulacri dell’Addolorata e del Cristo Morto in Piazza dei Martiri, davanti al Palazzo di Città (foto n. 6).
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