Il premio si alternerà annualmente fra Trentino e Veneto, articolato in due sezioni: la narrativa e la saggistica, ognuna delle quali avrà cadenza biennale.

Il concorso per la saggistica ha come sede Asiago, mentre per la narrativa la sede sarà a Riva del Garda negli anni pari a partire dal 2012.

Durante la premiazione del vincitore, è stato sottolineato che il premio ha lo scopo di incentivare e promuovere i valori della montagna e la letteratura alpina anche come minoranza linguistica.
(Cimbri – Ladini – Valdostani – Friulani e tante altre minoranze). Come diceva spesso Mario Rigoni Stern, nelle vecchie lingue ora dimenticate e a seguire nei dialetti c’è la memoria di nostri padri.

Felicissimo e onorato di aver vinto il premio il sessantaseienne Alexis Bètemps, insegnante e cultore della storia etnografica della Valle d’Aosta , il suo racconto di una vita che non esiste più è anche uno studio realizzato come omaggio a tradizioni che hanno fatto cultura.

“Anch’io sono stato mandato in alpeggio per alcuni anni ha raccontato Alexis, poi la mia famiglia ha deciso che non ero adatto all’alpeggio perchè non avevo “ambizione” inquanto cosa non gradita portavo con me i libri, mentre badavo al pascolo, ho forse senz’altro perso qualcosa per la mia mancanza di ambizione, però lo studio mi ha portato a raccogliere testimonianze e a raccontare quella vita che ormai è cambiata per sempre”

ARRIVEDERCI NEL 2012 A RIVA DEL GARDA

FOTO NR 1 – Il Vincitore del premio Alexis Bètemps, spiega il linguaggio valdostano, un misto di italiano-francese

FOTO NR 2 – La medaglia scolpita dallo scultore Pino Guzzonato, consegnata al vincitore

FOTO NR 3 – La Signora Anna, moglie di Mario Rigoni Stern non vuole mai essere fotografata, ma so che mi perdonerà “per ricordare Mario” questa foto rubata mentra stringe affettuosamente Marco Paolini

FOTO NR 4 Il regista Ermanno Olmi anche lui presente alla serata, si complimenta con Giovanni Kezic, uno dei membri della giuria che ha votato per Bètemps

FOTO NR 5 – Marco Paolini con la Sua inseparabile pipa davanti alla scultura in legno (Era un tronco d’albero) che ritrae Mario Rigoni Stern e il suo mondo.

FOTO NR 6 – Il Regista Carlo Mazzacurati.

FOTO NR 7 – Da sinistra (Guardando la foto) Gianni Rigoni Stern, figlio di Mario, la Signora Maria sorella 85enne di Mario, Alberico Rigoni Stern con suo figlio

FOTO NR 8 – Sepolto nella terra, una semplice Croce e il solo nome, come furono sepolti tanti soldati della prima e seconda guerra Mondiale.

Un suo pensiero tratto da: Le vite dell’Altipiano, “I miei racconti non parlano di primavere silenziose, o di alberi rinsecchiti, ma di cose che ancora si possono godere purchè si abbia desiderio di vita, volontà di camminare e pazienza nell’osservare…”

 
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