bellissimo sito! Io pensavo fosse più malandata, ma vedo con piacere che è stupenda! Ma i dipinti sulla volta a botte non sono originali del X secolo, come la chiesa? dammi delle indicazioni più chiare.
Comunque è stupenda.Bravo Peiro, mi illumuni sempre con i tuoi servizi.
Sono contento che nella patria salentina dei fiori, si stia consolidando questa stupenda manifestazione, fin d’ora non usata nel salento!
Belle foto!,con sfondo il tramonto sullo Ionio.
Bravo Peirò.
Se permetti Peiro rispondo a “marivodo”(sigla di….)
Sono le pittule, o pettule, un tipico piatto della tradizione salentina. Il nome deriverebbe, secondo alcuni, da una somiglianza al seno delle donne(nel dialetto locale pettu)
Costituiscono un piatto estremamente semplice da realizzare, in quanto composte principalmente da una pastella di acqua e farina, fritte in abbondante olio di oliva con grande mastria della massaia che, con grande rapidità dei movimenti,crea delle piccole palline con la mano o con l’aiuto di un cucchiaio.
Si possono preparare in vari modi, a seconda dei gusti di chi poi dovrà mangiarle: con il finocchio, con il cavolfiore, con il baccalà, con la cicoria o alla pizzaiola. Quelle più semplici sono quelle senza nessun condimento aggiuntivo, spesso poi condite con il miele per realizzare un dolce gustoso e genuino da proporre anche per la prima colazione.
Non c’è da stupirsi se sia un piatto così ampiamente diffuso e saldo nella tradizione gastronomica salentina: fa parte dell’insieme delle ricette della povertà contadina, con le quali è stato possibile sfamare bambini e lavoratori anche nei periodi di maggior disagio e dissesto economico dell’Italia del sud. Oggi sono invece il piatto dei ricchi, pagate anche profutamente in sagre e ristoranti da tutti coloro che non riescono a resistere al suo tenero fumare e al suo splendido profumo.
Sono in molti i paesi che organizzano, in prossimità delle festa che celebra la Natività,( anni fà venivano preparata principalmente per questo periodo) delle sagre a tema in cui la pittula è l’indiscussa protagonista e molti sono stati i poeti che nel passato hanno dedicato delle piccole odi a questo piccolo batuffolo di pastella fritta
Sei invitata assieme a tutti gli amici di “comuni italiani” ad assaporare le pittule fatte dalla moglie dell’amico Pejrò
Sempre vive le tradizioni!! casarano rappresenta una pietra miliare della storia salentina, e le foto, ed i servizi di peiro, fanno si che le rendono conosciute in tutta italia.
grazie Peiro! da parte mia e di tutti i salentini nel mondo.
Ottimo il servizio di Pejrò, come ottima è stata la conduzione in scioltezza di Fabio Frizzi, la manifestazione ha lo scopo di premiare con la consegna della “Galatea” statuetta simbolo del Premio Barocco, che altro non è che una figura della mitologia greca, i personaggi facenti parte del spettacolo, cultura, arte, scienza e sport che con il loro aiuto hanno reso grande il nome dell’Italia nel mondo. Oggi il Premio Barocco è ritenuto uno dei premi più importanti d’Italia, nel corso delle passate edizioni, ha premiato importanti personaggi come: Papa Benedetto XVI, Sophie Marceau, Luciano Pavarotti, Andrea Bocelli, , Vittorio Gassman, Sofia Loren, Rita Levi Montalcini, e tantissimi altri nomi che hanno sempre rappresentato il made in italy nel mondo.
Da Considerare che il Premio Barocco con la 42 esima occasione, ritorna nella sua culla originaria, “il porto di Gallipoli.”
Metti una foto (l’anno prossimo ) dei “sabburchi” antico rito bizantino è presente ancora oggi nel salento è la consuetudine di predisporre, fin dal Mercoledì delle Ceneri, chicchi di grano ( grano è il pane),entro i piatti, sul cui fondo è stata stesa bambagia o lana imbevuta d’acqua. Nei piatti, sistemati in luogo buio e caldo, prendono vita esili germogli bianchi-giallognoli. Il Giovedì Santo, abbelliti con nastrini multicolori ,vengono sistemati in tutte le chiese per addobbare le cappelle dove si allestisce il sepolcro di Cristo,questo per indicare la morte ( il buio)il bianco la resurrezione la purezza. L’amore delle genti nel preparare i vasi, somo visibili nella foto 1.
Bello pejro, io da storico della cultura salentina, vorrei notizie più dettagliate, mi procuri gli atti del convegno?
Mi incuriosisce l’eta’ ( per me non è romana???) procurati gli atti, poi ne discutiamo in bella cena in una sera di Luglio.
A presto
bagli su Cripta del Crocefisso e della Madonna di Costantinopoli (Ugento) scrive:
bellissimo sito! Io pensavo fosse più malandata, ma vedo con piacere che è stupenda! Ma i dipinti sulla volta a botte non sono originali del X secolo, come la chiesa? dammi delle indicazioni più chiare.
Comunque è stupenda.Bravo Peiro, mi illumuni sempre con i tuoi servizi.
bagli su I Magnifici 100-Mancaversa Taviano (Taviano) scrive:
Bravi ragazzi!, orgoglio salentino!!!
bagli su Aspettando la Notta della Taranta – 2 (Melpignano) scrive:
Grazie peiro, aspettavo questa notizia! Belle la foto.
bagli su Corpus Domini – 2011 Felline (Alliste) scrive:
Sono contento che nella patria salentina dei fiori, si stia consolidando questa stupenda manifestazione, fin d’ora non usata nel salento!
Belle foto!,con sfondo il tramonto sullo Ionio.
Bravo Peirò.
bagli su Festeggiamenti S. Antonio (Casarano) scrive:
Se permetti Peiro rispondo a “marivodo”(sigla di….)
Sono le pittule, o pettule, un tipico piatto della tradizione salentina. Il nome deriverebbe, secondo alcuni, da una somiglianza al seno delle donne(nel dialetto locale pettu)
Costituiscono un piatto estremamente semplice da realizzare, in quanto composte principalmente da una pastella di acqua e farina, fritte in abbondante olio di oliva con grande mastria della massaia che, con grande rapidità dei movimenti,crea delle piccole palline con la mano o con l’aiuto di un cucchiaio.
Si possono preparare in vari modi, a seconda dei gusti di chi poi dovrà mangiarle: con il finocchio, con il cavolfiore, con il baccalà, con la cicoria o alla pizzaiola. Quelle più semplici sono quelle senza nessun condimento aggiuntivo, spesso poi condite con il miele per realizzare un dolce gustoso e genuino da proporre anche per la prima colazione.
Non c’è da stupirsi se sia un piatto così ampiamente diffuso e saldo nella tradizione gastronomica salentina: fa parte dell’insieme delle ricette della povertà contadina, con le quali è stato possibile sfamare bambini e lavoratori anche nei periodi di maggior disagio e dissesto economico dell’Italia del sud. Oggi sono invece il piatto dei ricchi, pagate anche profutamente in sagre e ristoranti da tutti coloro che non riescono a resistere al suo tenero fumare e al suo splendido profumo.
Sono in molti i paesi che organizzano, in prossimità delle festa che celebra la Natività,( anni fà venivano preparata principalmente per questo periodo) delle sagre a tema in cui la pittula è l’indiscussa protagonista e molti sono stati i poeti che nel passato hanno dedicato delle piccole odi a questo piccolo batuffolo di pastella fritta
Sei invitata assieme a tutti gli amici di “comuni italiani” ad assaporare le pittule fatte dalla moglie dell’amico Pejrò
bagli su Casarano in festa per il Santo patrono (Casarano) scrive:
Sempre vive le tradizioni!! casarano rappresenta una pietra miliare della storia salentina, e le foto, ed i servizi di peiro, fanno si che le rendono conosciute in tutta italia.
grazie Peiro! da parte mia e di tutti i salentini nel mondo.
bagli su Premio Barocco 2011 (Gallipoli) scrive:
Ottimo il servizio di Pejrò, come ottima è stata la conduzione in scioltezza di Fabio Frizzi, la manifestazione ha lo scopo di premiare con la consegna della “Galatea” statuetta simbolo del Premio Barocco, che altro non è che una figura della mitologia greca, i personaggi facenti parte del spettacolo, cultura, arte, scienza e sport che con il loro aiuto hanno reso grande il nome dell’Italia nel mondo. Oggi il Premio Barocco è ritenuto uno dei premi più importanti d’Italia, nel corso delle passate edizioni, ha premiato importanti personaggi come: Papa Benedetto XVI, Sophie Marceau, Luciano Pavarotti, Andrea Bocelli, , Vittorio Gassman, Sofia Loren, Rita Levi Montalcini, e tantissimi altri nomi che hanno sempre rappresentato il made in italy nel mondo.
Da Considerare che il Premio Barocco con la 42 esima occasione, ritorna nella sua culla originaria, “il porto di Gallipoli.”
bagli su I Sepolcri (Casarano) scrive:
Metti una foto (l’anno prossimo ) dei “sabburchi” antico rito bizantino è presente ancora oggi nel salento è la consuetudine di predisporre, fin dal Mercoledì delle Ceneri, chicchi di grano ( grano è il pane),entro i piatti, sul cui fondo è stata stesa bambagia o lana imbevuta d’acqua. Nei piatti, sistemati in luogo buio e caldo, prendono vita esili germogli bianchi-giallognoli. Il Giovedì Santo, abbelliti con nastrini multicolori ,vengono sistemati in tutte le chiese per addobbare le cappelle dove si allestisce il sepolcro di Cristo,questo per indicare la morte ( il buio)il bianco la resurrezione la purezza. L’amore delle genti nel preparare i vasi, somo visibili nella foto 1.
bagli su U Santu Lazzaru (Casarano) scrive:
Ottimo! , da far invidia a tanti “comuni italiani”, le buone tradizioni non muoiono mai!! anche: grazie a Te !!!
bagli su Casaranello (Casarano) scrive:
Bello pejro, io da storico della cultura salentina, vorrei notizie più dettagliate, mi procuri gli atti del convegno?
Mi incuriosisce l’eta’ ( per me non è romana???) procurati gli atti, poi ne discutiamo in bella cena in una sera di Luglio.
A presto