Dopo venti anni, il 9 settembre 2015 a San Giovanni Rotondo è stata finalmente riaperta al pubblico, dopo un’apposita cerimonia tenutasi a partire dalle ore 9:30, la Chiesa di San Giovanni Battista, nota anche come Chiesa della Rotonda, per via del corpo a pianta circolare, in origine destinato a battistero, che venne eretto nel V-VI secolo d. C., ben prima della fondazione della cittadina garganica (1095) che sorse a poche centinaia di metri più ad ovest. Al battistero venne in seguito aggiunto ad ovest, nel secolo XI, un corpo longitudinale, a pianta rettangolare ed a navata unica suddivisa in due campate, che lo trasformò in chiesa.

Eretta lungo la Via Sacra Langobardorum per Monte Sant’Angelo, su quello che secondo la tradizione era il luogo in cui sorgeva un Tempio a pianta circolare consacrato al dio Giano, la più antica chiesa sangiovannese era stata chiusa in seguito al terremoto del 30 settembre 1995, dopo il quale si sono succeduti i primi interventi di consolidamento e restauro nel corso dei quali si rinvenne, nel 1998, una vasca battesimale paleocristiana al centro del corpo a pianta circolare, si stonacarono e si studiarono i prospetti esterni e si riportò alla luce quanto rimaneva degli affreschi, di epoche e stili differenti, che un tempo ricoprivano le pareti interne dell’intero edificio. Tali interventi però esclusero il consolidamento del corpo cilindrico, coperto da cupola con lanternino, ed il recupero della vasca battesimale. Dopo la conclusione di tali interventi seguì un lungo periodo di abbandono, durato più di un decennio, che comportò, tra l’altro, il degrado degli affreschi scoperti a causa soprattutto dell’umidità. Tale fase critica ebbe fine con gli interventi di restauro e consolidamento che hanno preceduto la riapertura, i quali sono stati finanziati con i fondi facenti parte della dotazione complessiva dell’Asse I del POIn (362.000.773,38 euro). Oltre al consolidamento statico del primitivo corpo a pianta circolare, tali lavori hanno portato al recupero degli affreschi superstiti e della vasca battesimale paleocristiana, la prima del genere sinora rinvenuta sul Gargano e la quinta in Puglia, che è stata definitivamente riportata alla luce e protetta da una pavimentazione trasparente in vetro e acciaio, e che si pensa in futuro di ricostruire nelle sue parti mancanti, ma rinvenute, essendo stata stravolta dalla realizzazione di una tomba in epoca successiva.

Per quanto concerne la cerimonia di apertura della Chiesa della Rotonda, tenutasi davanti alla relativa facciata, essa è stata aperta dalla video illustrazione delle immagini del monumento storico-religioso, sia d’epoca sia recenti, e dei lavori che l’hanno interessato. Dopodiché si sono succeduti gli interventi di circostanza del vicesindaco ed assessore alla Cultura, Matteo Fiorentino, del parroco della vicina Chiesa di Sant’Onofrio, don Pantaleo Abbascià, del sindaco ing. Luigi Pompilio, del dirigente regionale Silvia Pellegrini, e dell’arcivescovo di Manfredonia Vieste-San Giovanni Rotondo, mons. Michele Castoro. Ad animare musicalmente la cerimonia hanno provveduto i componenti del complesso bandistico sangiovannese “Euphonia”. Al termine della cerimonia, il sindaco e l’arcivescovo hanno proceduto al taglio del nastro, dopo il quale il prelato ha benedetto l’interno della chiesa che poi è stato presto riempito da numerosi visitatori, sangiovannesi e non, incuriositi e contenti di poter finalmente fruire di questo monumento simbolo dell’identità di San Giovanni Rotondo, ricco di storia ed arte e finalmente rinnovato.

Il presente fotoreportage è integrato dalle sottostanti sei immagini che ritraggono:
due momenti della cerimonia di riapertura della Chiesa di San Giovanni Battista, o Chiesa della Rotonda, tenutasi davanti alla facciata della stessa (foto nn. 1-2);
il primitivo corpo a pianta circolare della chiesa, battistero altomedievale risalente al V-VI secolo d. C. (foto n. 3);
l’interno della Chiesa della Rotonda con gli affreschi riportati alla luce (foto n. 4);
il rito della benedizione della chiesa sangiovannese, compiuta dall’arcivescovo diocesano, mons. Michele Castoro (foto n. 5);
la vasca battesimale paleocristiana, rinvenuta al centro del corpo a pianta circolare (foto n. 6).

 
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